Anche la scuola è composta da uomini, mezzi uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà
Permettetemi alcune considerazioni di fine
anno scolastico...
Leonardo Sciascia aveva proprio ragione, la
nostra cara e bella Italia è "composta dagli uomini, dai mezzi
uomini, dagli ominicchi, dai (con rispetto parlando) pigliainculo e i
quaquaraquà (vale ovviamente anche per le donne).
Queste persone sono presenti anche nella
scuola italiana.
Anche gli intellettuali non sono immuni dal "virus" dei quaquaraquà.
A scuola l'invidia, l'opportunismo,
l'insoddisfazione, la poca gratificazione degli insegnanti da parte di chi
invece dovrebbe premiarne la professionalità, lo stipendio vergognosamente
basso, la poca considerazione riconosciuta dai politici e dalla società, il
servilismo, la codardia, la falsità, la vigliaccheria trasformano spesso queste
persone in simboli negativi, in soggetti da denigrare.
Il rispetto per gli insegnanti è quasi
scomparso.
La maggior parte dei 950mila insegnanti e
200mila tra assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici
aspetta che siano “gli altri” a risolvere i problemi della scuola.
La scuola pubblica non è mai stata la
priorità dei governi di sinistra e di destra. Hanno solo agito... tagliando i
contributi.
In questi ultimi 20 anni ci sono stati
tagli per oltre 15 miliardi di euro. Solo la riforma Gelmini ne ha tagliato 8
di miliardi e sappiamo a cosa sono serviti.
Gli esami di stato sono terminati in gran
parte d'Italia. Molti tra gli addetti ai lavori (presidenti e commissari) sono
soddisfatti, anche tra gli studenti c'è in fondo la consapevolezza che il voto
conclusivo rispecchia l'esame superato.
Ma c'è un piccolo esercito di prefiche e
maschere pirandelliane che tra gelosie, opportunismi, invidie e cattiverie
getta fango sull'operato di chi ha svolto in modo esemplare il proprio compito.
Ai colleghi che si sono comportati in modo
corretto e professionale consiglio di gridare la fase di Gabriele d’Annunzio:
"Me ne strafotto!"
Essere se stessi a scuola, essere
contrastivi, intervenire nei collegi dei docenti di fronte all’apatia generale
sta diventando molto pericoloso. Molti dirigenti scolastici non amano essere
messi in discussione, anzi fanno di tutto perché le questioni, i problemi non
arrivino in collegio dei docenti.
Gli obiettivi di alcuni DS sono:
“convincere” i contrari, dissuadere i confusi e premiare “gli alleati”.
Invece bisogna continuare a gridare la
verità! Bisogna svegliare i colleghi dormienti e combattere quotidianamente in
difesa della scuola pubblica laica statale!
Concludo... con la frase di don Mariano
Arena (personaggio di Sciascia ne Il giorno della Civetta):
"Io ho una certa pratica del mondo
(aggiungo...della scuola)
Paolo Latella
insegnante e giornalista
Commenti
Posta un commento