Unicobas Scuola Lombardia in difesa degli insegnanti precari abilitati e non abilitati in audizione in VIIa Commissione Istruzione della Regione Lombardia
Ha presentato ai consiglieri regionali un documento in difesa dei precari di 2 e 3 fascia:
- diplomati magistrali con titolo abilitante ante 2002;
- precari abilitati e non abilitati scuola primaria e infanzia;
- diplomati dei tecnici e professionali - insegnanti di laboratorio tabella B precari abilitati e non abilitati compresi gli insegnanti madre lingua;
- insegnanti laureati tabella A precari abilitati e non abilitati;
- diplomati magistrali con titolo abilitante ante 2002;
- precari abilitati e non abilitati scuola primaria e infanzia;
- diplomati dei tecnici e professionali - insegnanti di laboratorio tabella B precari abilitati e non abilitati compresi gli insegnanti madre lingua;
- insegnanti laureati tabella A precari abilitati e non abilitati;
Il sindacato Regionale Unicobas della Lombardia, propone che il Consiglio Regionale elabori un D.D.L. che attribuisca la competenza a disciplinare gli indirizzi di studio con valenza abilitante o formativa comunque collegati al mondo dell’esperienza lavorativa e in azienda, all’Ente Regione;
in subordine, propone che, stante i comma 3 e 6, dell’art. 117 della Cost., per gli aspetti che prevedono la potestà regolamentare attribuita alla Regione nelle materie per le quali, il dettato costituzionale prevede una competenza ripartita come nel caso dell’”istruzione”, la Regione Lombardia, nel proprio territorio, per gli enti e per i cittadini interessati al conseguimento di titoli abilitanti, formativo-professionalizzanti, comunque con esperienza in ambito lavorativo, di stage e di impresa, emani Regolamenti attuativi nelle leggi di competenza concorrente, concernenti attribuzione di valore abilitante o formativo-professionalizzanti.
in subordine, propone che, stante i comma 3 e 6, dell’art. 117 della Cost., per gli aspetti che prevedono la potestà regolamentare attribuita alla Regione nelle materie per le quali, il dettato costituzionale prevede una competenza ripartita come nel caso dell’”istruzione”, la Regione Lombardia, nel proprio territorio, per gli enti e per i cittadini interessati al conseguimento di titoli abilitanti, formativo-professionalizzanti, comunque con esperienza in ambito lavorativo, di stage e di impresa, emani Regolamenti attuativi nelle leggi di competenza concorrente, concernenti attribuzione di valore abilitante o formativo-professionalizzanti.
Sui temi precedentemente indicati (leggere il documento integrale), il Consiglio Regionale della Lombardia presenti un D.D.L. al Parlamento dello Stato, riaffermando la critica che il sindacato Unicobas Scuola ha fatto all’impianto della legge 107/2105 che è neo-centralista e neo-statalista, che non tiene conto delle prerogative regionali, in materia scolastica né delle esigenze del mondo delle imprese che ospitano stagisti né delle differenze territoriali.
Il Sindacato Unicobas Scuola Lombardia, con queste proposte si fa portatore di iniziative di difesa della legalità costituzionale e di promozione legislativa e amministrativa. Il sindacato Unicobas Scuola nella sua essenza è per il federalismo sociale, lavorativo territoriale e libertario. Il Sindacato Unicobas Scuola Lombardia è disponibile con l’Ente Regione nella sua espressione di governo e nei suoi gruppi consiliari per essere audito nella eventuale fase istruttoria per l’elaborazione dei disegni di legge e dei regolamenti nelle materie dei diplomi abilitanti o professionalizzanti. Il documento presentato dal sindacato Unicobas Scuola Lombardia in commissione è stato sottoscritto e condiviso dai rappresentati del sindacato Usb Scuola e Adida.
Per la cronaca… non erano presenti i sindacati confederali, né lo Snals, né i Cobas, né l’Anief.
Gli unici interessati alle nostre proposte in difesa dei precari abilitati e non abilitati sono stati i consiglieri del Movimento Cinque Stelle.
Documento integrale presentato per la VIIa Commissione permanente - Cultura, Istruzione, Formazione, Comunicazione e Sport della Regione Lombardia
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Gentilissimi membri della VII Commissione
permanente - Cultura, Istruzione, Formazione, Comunicazione e Sport della Regione Lombardia,
oggi noi siamo qui, in questa sede istituzionale per
parlare di diritti, i diritti degli insegnanti in possesso dei requisiti per
insegnare nella scuola pubblica laica statale e che proprio questi diritti sono
stati calpestati, cancellati da alcune sentenze di primo grado dei giudici dei
tribunali italiani, non ultima quella del Tribunale del Lavoro di Monza, con
Sentenza del primo dicembre 2015 che respinge il diritto dei diplomati
magistrali ad essere inseriti nelle GAE affermando principi come sostenuti da
parte della giurisprudenza che è entrata nel merito della questione, dopo aver
riconosciuto la propria competenza a pronunciarsi in materia. Principi che confliggono con la sentenza del
Consiglio di Stato che invece riconosce il diritto ai diplomati magistrali con
il titolo conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002, di presentare la
domanda per l’inclusione nelle graduatorie ad esaurimento (GAE), proprio quelle
graduatorie che l’ex Ministro Fioroni chiuse con l’intento di bloccare il
precariato, scelta secondo noi assurda perché proprio con questa chiusura, il
precariato invece di diminuire è aumentato.
Facciamo un passo indietro ed informiamo in modo
esaustivo i presenti su quale sono i requisiti per insegnare nelle scuole
pubbliche statali in Italia.
Con la Legge 107/2015 esistono sostanzialmente due modi
per poter insegnare firmando un contratto a tempo indeterminato. Il primo è
superare il concorso 2016 al quale possono partecipare solo gli abilitati, il
secondo sono le graduatorie ad esaurimento tecnicamente chiamate GAE.
Il diritto all’inserimento nelle graduatorie ad
esaurimento è stato riconosciuto dalla legge 296/2006, art. 1, c. 605 ai
docenti in possesso, al momento dell’entrata in vigore della legge, dell’abilitazione.
Inoltre, come sancisce la sentenza del Consiglio di Stato
(sezione sesta) n° 2222 del 2015, il D.P.R. del 25 marzo del 2014/325 riconosce
il diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, come abilitante a tutti gli
effetti di legge.
A proposito del D.P.R. 325/2014, è lo stesso Consiglio di
Stato ad affermare che, il proprio “parere è stato formalizzato” dal decreto
del Presidente della Repubblica. Il parere al quale si riferisce il Consiglio
di Stato è il n. 3813/2013, nel quale si afferma che “gli atti di aggiornamento
delle graduatorie emanati negli anni dal MIUR erano illegittimi, nella parte in
cui venivano esclusi dalle graduatorie medesime, i titolari del diploma
magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002”.
Sul solco della succitata sentenza del giudice di 2°
grado della giustizia amministrativa, si legge: “il fatto che tale abilitazione
sia stata riconosciuta soltanto nel 2014, a seguito della pronuncia del
Consiglio di Stato, non può impedire che tale riconoscimento abbia effetti ai
fini dell’inserimento nelle citate graduatorie riservate ai docenti abilitanti
in quanto tali”.
La sentenza in parola del Consiglio di Stato, in
riferimento all’inserimento nella terza fascia delle stesse graduatorie dei
docenti abilitati, diplomati magistrali entro l’anno scolastico 2001/2002 (nel
momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento),
rivendica la sua consolidata giurisprudenza in proposito, sin dalla sentenza n.
1973 del 16 aprile 2005 (stessa sezione), “da cui non vi è motivo per
discostarsi”.
In modo perentorio la sentenza 2222, stabilisce che, “ i criteri fissati dal D.M. n. 235/2014,
nella parte in cui hanno precluso ai
docenti muniti del diploma magistrale
conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002,
l’inserimento nelle graduatorie provinciali ora ad
esaurimento sono illegittimi e vanno annullati”.
È altrettanto indubbio che, in merito alla controversia
diretta a contestare i vizi di legittimità dei criteri generali del D.M.
235/2014, concernenti la formazione delle graduatorie, la competenza sia della giurisdizione amministrativa; tesi
decisamente rafforzata dalla sentenza delle Sezioni Unite della Corte di
Cassazione n. 27991 del 23/12/2013 e dalla
sentenza della Corte Costituzionale n. 41/2011.
Si rifletta, anche sinteticamente, sul fatto che, il
valore abilitante del diploma magistrale è strettamente connesso al curricolo
scolastico-formativo che, per questo indirizzo di studi è stato previsto in
“illo tempore” dal tirocinio.
Da questo punto di vista, la sapienza in termini di
competenza del “vecchio” indirizzo delle magistrali e dei diplomi tecnici e
professionali di stato (insegnanti di
Laboratorio Tabella B - Riforma delle nuove classi di concorso allegato a questo documento) anticipa
la stessa legge 107/2015, la
quale individua nell’esperienza di stage
uno dei suoi pilastri, affidandogli una
valenza formativo-professionale che allude a competenze abilitanti della nuova “frontiera” scolastica.
Poiché, dunque, il caso del valore abilitante del diploma magistrale (entro l’anno 2001/2002), e dunque di formazione professionale
insita nel percorso, richiama la competenza legislativa concorrente della
Regione, in materia di “istruzione” (c.3, art. 117 Cost.) e la competenza
legislativa esclusiva dell’Ente Regione in materia di “istruzione e formazione
professionale” (c.3, art. 117 Cost.), il
sindacato Regionale Unicobas della Lombardia, propone che il Consiglio
Regionale elabori un D.D.L. che attribuisca la competenza a disciplinare gli
indirizzi di studio con valenza abilitante o formativa comunque collegati al
mondo dell’esperienza lavorativa e in azienda, all’Ente Regione;
in subordine, propone
che, stante i c.3 e 6, dell’art. 117 Cost., per gli aspetti che prevedono la potestà regolamentare attribuita alla
Regione nelle materie per le quali, il dettato costituzionale prevede una
competenza ripartita come nel caso dell’”istruzione”, la Regione Lombardia, nel proprio territorio, per gli enti e per i
cittadini interessati al conseguimento di titoli abilitanti,
formativo-professionalizzanti, comunque con esperienza in ambito lavorativo, di
stage e di impresa, emani
Regolamenti
attuativi nelle leggi di competenza concorrente, concernenti attribuzione di valore
abilitante o formativo-professionalizzanti.
Sui temi precedentemente indicati, il Consiglio Regionale della Lombardia presenti un D.D.L. al Parlamento
dello Stato, riaffermando la critica che il sindacato Unicobas Scuola ha fatto
all’impianto della legge 107/2105 che è neo-centralista e neo-statalista, che
non tiene conto delle prerogative regionali, in materia scolastica né delle
esigenze del mondo delle imprese che ospitano stagisti né delle differenze
territoriali.
Il Sindacato
Unicobas Scuola Lombardia, con queste proposte si fa portatore di iniziative di
difesa della legalità costituzionale e di promozione legislativa e
amministrativa. Il sindacato Unicobas Scuola nella sua essenza è per il
federalismo sociale, lavorativo territoriale e libertario.
Il Sindacato Unicobas Scuola Lombardia è disponibile con l’Ente Regione nella sua espressione di governo e nei suoi gruppi consiliari per essere audito nella eventuale fase istruttoria per l’elaborazione dei disegni di legge e dei regolamenti nelle materie dei diplomi abilitanti o professionalizzanti.
Il Sindacato Unicobas Scuola Lombardia è disponibile con l’Ente Regione nella sua espressione di governo e nei suoi gruppi consiliari per essere audito nella eventuale fase istruttoria per l’elaborazione dei disegni di legge e dei regolamenti nelle materie dei diplomi abilitanti o professionalizzanti.
Le graduatorie ad esaurimento sono appunto il secondo
sistema di reclutamento di docenti utilizzati dal MIUR, il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nelle graduatorie sono
iscritti i docenti che hanno ottenuto l’abilitazione all’insegnamento, e queste
sono strutturate su base provinciale.
Occorre ribadire che, nel 2008, queste graduatorie sono
state chiuse senza però tenere conto di centinaia di migliaia di docenti che
nel frattempo si erano abilitati o che erano già in possesso di titolo
abilitante come appunto i diplomati magistrali.
La legge 107/2015 pur recependo la sentenza europea (che
aveva condannato l’Italia aprendo la procedura d’infrazione poi ritirata,
perché aveva fatto firmare contratti di lavoro a tempo determinato oltre i tre
anni ad insegnanti della scuola pubblica statale), ha definito un vincolo che
di fatto rischia di cacciare dalla scuola oltre 200 mila insegnanti sia
abilitati che non abilitati , perché appunto la Legge 107/2015 inserisce il
vincolo di tre anni a partire dall’anno 2016
e dal 2019 gli insegnanti non potranno
più firmare contratti a tempo determinato su posti vacanti.
Ancora una volta la politica non è in grado di risolvere
la questione del precariato in modo definitivo. Stiamo parlando di un diritto
costituzionale e non di un servizio.
Noi come sindacato Unicobas Scuola non siamo contrari ad
un pubblico concorso ma separando chi non è mai entrato in classe e chi invece
insegna da diversi anni ed è abilitato.
Un vero doppio canale: Un ingresso per concorso per tutti
coloro che vogliono partecipare con il solo titolo universitario e il secondo
tramite abilitazione all'insegnamento con graduatoria unica nazionale. Il
sindacato Unicobas lo ribadisce e lo scrive da moltissimi anni.
Bastano quattro conti per bocciare "La Buona
Scuola": Le 150.000 assunzioni, annunciate inizialmente da Renzi, sono
state in realtà soltanto poco più della metà (86.076).
L'anno scorso le supplenze sono state 118.172, quest'anno
siamo già a 105.395. Per non parlare delle risorse finanziarie insufficienti
per pagare i supplenti. 15 mila posti sono rimasti scoperti.
Gli annunci e proclami di Renzi e Giannini non hanno
risolto nulla e il prossimo anno scolastico sarà peggiore di questo se
consideriamo che si libereranno almeno 40 mila posti per effetto dei
pensionamenti. Con una legge seria avremmo potuto coprire tutti i posti
utilizzando tutti gli abilitati di terza e seconda fascia ma sarebbe troppo
semplice...
Con la Legge 107/2015 lo studente viene trasformato in un
costo standard alla stregua della carta igienica... non è più una risorsa. Al
“diavolo” la cultura, l’istruzione. Questo Governo vuole cambiare la scuola
statale italiana in un sistema pubblico-privato che formi manipolatori
dell’immaginario collettivo, spacciatori di false promesse, venditori di un
futuro impossibile, agenti senza scrupoli del consumismo universale, yesman,
comici da due soldi, programmatori televisivi, politici ladri, speculatori,
mafiosi sanguisughe della società. Sarà questa la futura classe dirigente di
questa Nazione?
Abbiamo delle testimonianze raccontate al Corriere della
Sera che dimostrano come la situazione proprio in Lombardia sta rovinosamente
peggiorando.
A Milano, Bergamo e Brescia nelle scuole primarie
(maestre elementari) le tre fasce delle graduatorie di istituto sono esaurite.
E’ caccia ai supplenti in tutta Italia, soprattutto al
Nord, dove, si stanno verificando situazioni gravi e preoccupanti» a causa
della “Buona Scuola”.
Dopo il caso scoppiato per il mancato pagamento dei
supplenti, rischia di scoppiarne un altro, quello del supplente che non c’è. Le
graduatorie ad esaurimento sono state infatti svuotate in parte dal maxi piano
di assunzioni della legge107, e quando le scuole hanno bisogno di supplenti per
le malattie o per altre assenze più o meno brevi degli insegnanti, non trovano
personale a disposizione. I presidi (dirigenti scolastici) erano sicuri di
poter contare sul corpo docente funzionale, il cosiddetto organico del
potenziamento: ma in molti casi, soprattutto al nord, non hanno risolto il
problema, con il risultato che tante scuole non hanno a disposizione quegli
insegnanti «di scorta» utilizzabili per le emergenze. E le segreterie devono
quindi ricorrere ai lunghi elenchi di docenti a disposizione sperando,
attraverso centinaia di telefonate, di trovarne qualcuno disposto a coprire
quel buco di 2- 3, 5 settimane. E non si tratta del consueto caos di inizio
anno, quando i presidi sono alle prese con le nomine arrivate in ritardo. Ma di
un problema critico nato dai tagli che la “Buona scuola” ha provato a dare alla
supplentite: un tentativo fallito, visto che di supplenti ce ne sono ancora
migliaia nelle scuole, docenti abilitati con
decine di anni sulle spalle ma che per un gioco perverso non possono
essere inseriti nelle GAE perché figli
di un Dio minore e condannati da una burocrazia subdola ad insegnare su brevi
supplenze pur di rimanere nella scuola.
L’Unicobas Scuola Lombardia
chiede alla VII Commissione della Regione Lombardia di sensibilizzare il
problema dei precari (abilitati e non abilitati) e di presentare un D.D.L. al
Parlamento dello Stato definendo un sistema di reclutamento chiaro e imparziale
che cancelli le ingiustizie. Due canali, il primo che consenta a tutti coloro
con il titolo di accesso all’insegnamento (non abilitati, abilitati e a tempo
indeterminato) di partecipare ad ogni concorso pubblico senza discriminazioni.
Che vengano rispettate le sentenze del Consiglio di Stato sull’immissione in
GAE degli abilitati magistrali con titolo acquisto prima del 2002 (Il Consiglio
di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando
sul ricorso in epigrafe (n. 2222 del 2015 ) lo accoglie nei sensi su esposti e,
per l'effetto, in riforma della sentenza impugnata, annulla il decreto
ministeriale n. 235/2014 nella parte in cui non ha consentito agli originari
ricorrenti (docenti in possesso del titolo abilitante di diploma magistrale,
conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002) l’iscrizione nelle graduatorie permanenti,
ora ad esaurimento.
I tagli agli organici, con riferimento al comparto tecnico-professionale,
sono stati dichiarati "illegittimi" dal Consiglio di Stato (sentenza
del 29 luglio 2011, n. 4535); da tre sentenze del TAR del Lazio (sentenza n.
3527/2013) , (n. 6438/2015 esecutiva) e
infine l’ultima (n. 3019 dell'8 marzo 2016 esecutiva).
Per i non addetti ai lavori queste sentenze del Tar
ordinano il ripristino dei vecchi orari degli Istituti Tecnici e Professionali
perchè la Riforma Gelmini ha prodotto un
sistema errato di rimodulazione oraria della didattica togliendo ore alle
materie d'indirizzo (gli insegnanti hanno dovuto svolgere e stanno svolgendo il
programma in meno ore e in più classi) e creando esuberi tra i docenti ma
soprattutto creando un danno a tutti gli studenti.
Questo è un altro grande problema collegato alle
graduatorie dei docenti abilitati e non.
Ricordiamo per chi non fosse a conoscenza del problema,
che per colpa del MIUR inadempiente, sia per quanto concerne le sentenze del
Consiglio di Stato non rispettate sull’inserimento dei diplomati all’istituto
magistrale e al Liceo socio-psico-pedagogico ante 2012 che per le tre sentenze
esecutive del Tar del Lazio non rispettate, sono state create ingiustizie a
migliaia di docenti perché la loro materia è in esubero e non potranno
partecipare alla fase concorsuale e mi riferisco principalmente ai docenti di
laboratorio ambito B16 (laboratorio d’ informatica gestionale e laboratorio
d’informatica industriale, tra l’altro anche loro penalizzati perché gli è
stato cancellato un diritto quello del titolo abilitante prima del 2002
(allegato 1).
Il Consiglio di Stato ha fissato per il 27 aprile 2016 l'Adunanza Plenaria e deciderà ancora una volta le sorti di
55.000 docenti in possesso del diploma magistrale. Si tutti e 55.000 compresi
quelli con sentenza definitiva passata in giudicato. Ci auguriamo che in
Plenaria venga confermato quando già fatto nelle precedenti sentenze.
Prima
di partecipare ai convegni come relatore sulla Legge 107/2015, mi sono sempre posto
la domanda come genitore, ho quattro figli di cui due frequentano ancora la
scuola secondaria di secondo grado.
Si la domanda è stata: ma questa riforma tanto voluta da Matteo Renzi come inciderà nella didattica, nel tempo scuola, nel rapporto scuola mondo del lavoro, quale sarà il livello di conoscenza e di competenza che avranno acquisito i miei figli dopo gli esami di stato?
La risposta è: non inciderà in nessun modo... perché questa legge è composta da un solo articolo e 212 commi e non si parla di rafforzamento della didattica delle conoscenze e competenze nel processo di apprendimento degli studenti.
La situazione è peggiorata addirittura rispetto alla riforma Gelmini.
Si la domanda è stata: ma questa riforma tanto voluta da Matteo Renzi come inciderà nella didattica, nel tempo scuola, nel rapporto scuola mondo del lavoro, quale sarà il livello di conoscenza e di competenza che avranno acquisito i miei figli dopo gli esami di stato?
La risposta è: non inciderà in nessun modo... perché questa legge è composta da un solo articolo e 212 commi e non si parla di rafforzamento della didattica delle conoscenze e competenze nel processo di apprendimento degli studenti.
La situazione è peggiorata addirittura rispetto alla riforma Gelmini.
Federica,
la mamma di una studentessa di Milano, mi ha scritto:
prof. Latella, volevo informarla [...] siamo a marzo e mia figlia ha già cambiato quattro insegnanti di materie tecniche e ha cambiato due volte l'insegnante di italiano, ha cambiato due volte destinazione dello stage [...], non ci sono soldi per i corsi di recupero, i bagni sono sempre rotti, le ore di laboratorio sono praticamente state cancellate, ci sono nei corridoi insegnanti che non conosce e vengono utilizzati solo per le supplenze mentre potrebbero aiutare gli studenti nelle materie dove hanno le insufficienze. Mancano gli assistenti tecnici e le lim (le lavagne interattive multimediali) in diverse classi non funzionano. La connessione Internet spesso non funziona oppure è troppo lenta. Mia figlia racconta che la prima ora di lezione spesso si perde perchè il registro on line non funziona e gli insegnanti fanno fatica a registrare e a giustificare le assenze, a firmare.
Gli insegnanti fanno fatica a portarli in viaggio d’istruzione all’estero perchè ci sono troppe responsabilità, troppi rischi, nessun rimborso e i pochi proff che accettano di accompagnarli devono spendere i propri soldi per il pranzo perchè non è compreso e sappiamo purtroppo quanto percepiscono di stipendio.
Molti insegnanti precari non percepiscono gli stipendi da mesi ed entrano in classe preoccupati. Gli insegnanti di religione invece di diminuire, perché sempre più studenti non si avvalgono della materia, aumentano e vengono spesso inseriti nei progetti del piano dell’offerta formativa. Questa è la “Buona Scuola” del Governo italiano? Sono veramente preoccupata per mia figlia e per tutti gli studenti[...] questa scuola è un caos!
prof. Latella, volevo informarla [...] siamo a marzo e mia figlia ha già cambiato quattro insegnanti di materie tecniche e ha cambiato due volte l'insegnante di italiano, ha cambiato due volte destinazione dello stage [...], non ci sono soldi per i corsi di recupero, i bagni sono sempre rotti, le ore di laboratorio sono praticamente state cancellate, ci sono nei corridoi insegnanti che non conosce e vengono utilizzati solo per le supplenze mentre potrebbero aiutare gli studenti nelle materie dove hanno le insufficienze. Mancano gli assistenti tecnici e le lim (le lavagne interattive multimediali) in diverse classi non funzionano. La connessione Internet spesso non funziona oppure è troppo lenta. Mia figlia racconta che la prima ora di lezione spesso si perde perchè il registro on line non funziona e gli insegnanti fanno fatica a registrare e a giustificare le assenze, a firmare.
Gli insegnanti fanno fatica a portarli in viaggio d’istruzione all’estero perchè ci sono troppe responsabilità, troppi rischi, nessun rimborso e i pochi proff che accettano di accompagnarli devono spendere i propri soldi per il pranzo perchè non è compreso e sappiamo purtroppo quanto percepiscono di stipendio.
Molti insegnanti precari non percepiscono gli stipendi da mesi ed entrano in classe preoccupati. Gli insegnanti di religione invece di diminuire, perché sempre più studenti non si avvalgono della materia, aumentano e vengono spesso inseriti nei progetti del piano dell’offerta formativa. Questa è la “Buona Scuola” del Governo italiano? Sono veramente preoccupata per mia figlia e per tutti gli studenti[...] questa scuola è un caos!
Io ho risposto:
Cara signora Federica, sua figlia sta
toccando con mano "la buona scuola" di Renzi... una legge (107/2015)
che va contro ogni logica della vera istruzione pubblica laica statale.
Insegnanti utilizzati male, la didattica è alla deriva per non parlare di quella
laboratoriale che è stata quasi del tutto cancellata prima della Gelmini e poi
dimenticata dalla Giannini. Ci sono tre sentenze di cui due esecutive del Tar
del Lazio che obbliga il Miur a ripristinare le ore cancellate dalla riforma
Gelmini-Tremonti ma a tutt’oggi tutto è fermo perchè questo Governo non ha
intenzione di eseguire la sentenza e rispettare la legge!
Lei si lamenta che sua figlia, per arrivare sul posto dello stage sostiene delle spese, si porta il panino da casa perchè deve stare fino alle 18. Nessuno le offre almeno il pranzo o le rimborsa le spese.
Lei si lamenta che sua figlia, per arrivare sul posto dello stage sostiene delle spese, si porta il panino da casa perchè deve stare fino alle 18. Nessuno le offre almeno il pranzo o le rimborsa le spese.
Gentile signora lei ha proprio ragione,
hanno "ideato" l'alternanza scuola lavoro obbligatoria per sfruttare
gli studenti e regalare forza lavoro alle aziende, agli enti pubblici, alle
cooperative e agli studi professionali, tutto ovviamente gratis.
In molte scuole (non in tutte) le attrezzature informatiche ci sono ma il Miur non ha pensato al costo di manutenzione dei dispositivi. Una seria connessione ad Internet ad alta velocità con una banda garantita per singoli pc di una scuola con mille studenti, centoventi insegnanti e tre laboratori costa non meno di 200 euro al mese per linea e di linee ce ne vogliono almeno tre. Un contratto di assistenza (registro on line + gestione e monitoraggio della rete + controllo privacy e sicurezza) costa 15 mila euro all'anno.
I bagni non funzionano perché hanno tolto i soldi alle Province che continuano a gestire le scuole superiori di secondo grado, licei, tecnici e professionali per intenderci. Quindi i piccoli e medi interventi di ristrutturazione sono a carico dei bilanci delle singole scuole statali.
Gli insegnanti non solo sono sottopagati ma i prof precari, molto spesso, devono aspettare quattro mesi per percepire uno stipendio da 1300 euro, nel frattempo vengono mantenuti dai genitori che sono in pensione.
In molte scuole (non in tutte) le attrezzature informatiche ci sono ma il Miur non ha pensato al costo di manutenzione dei dispositivi. Una seria connessione ad Internet ad alta velocità con una banda garantita per singoli pc di una scuola con mille studenti, centoventi insegnanti e tre laboratori costa non meno di 200 euro al mese per linea e di linee ce ne vogliono almeno tre. Un contratto di assistenza (registro on line + gestione e monitoraggio della rete + controllo privacy e sicurezza) costa 15 mila euro all'anno.
I bagni non funzionano perché hanno tolto i soldi alle Province che continuano a gestire le scuole superiori di secondo grado, licei, tecnici e professionali per intenderci. Quindi i piccoli e medi interventi di ristrutturazione sono a carico dei bilanci delle singole scuole statali.
Gli insegnanti non solo sono sottopagati ma i prof precari, molto spesso, devono aspettare quattro mesi per percepire uno stipendio da 1300 euro, nel frattempo vengono mantenuti dai genitori che sono in pensione.
Nella Legge 107/2015 sono previsti gli
aiuti economici e gli sgravi fiscali ma solo per chi frequenta le scuole
paritarie.
Ad aprile, signora, noi inizieremo a
raccogliere le firme per presentare un referendum che svuoterà questa legge 107
immonda e anticostituzionale, ripresenteremo grazie al comitato della LIP lipscuola.it/blog/ legge d'iniziativa popolare che ridarà
importanza e valore alla scuola pubblica laica statale, diventando il primo
pilastro a garanzia della nostra Costituzione. Quando prepareremo il banchetto,
per la raccolta firme nella piazza, venga a firmare, sparga la voce, lo dica a
tutti, perché il futuro di sua figlia e di tutti i giovani, dipenderà molto
dall’esito del referendum!
Fonte normativa a cura del prof. Salvatore Sias responsabile
Ufficio Legale del Sindacato Unicobas Scuola Lombardia.
Gli allegati che
verranno inviati insieme al documento all’indirizzo email: VIIcommissione@consiglio.regione.lombardia.it :
Link 1 Tabella B - Riforma delle nuove classi di concorso – Insegnanti Tecnico Pratici:
Link Allegato 2: Riflessione dell’Associazione Mida Precari
-
Milano, 24 marzo 2016
Il
Segretario Regionale Unicobas Scuola Lombardia
Prof.
Paolo Latella
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