La pressione dell'Opus Dei per la completa parità delle scuole religiose in Italia
Insomma nell’era di Francesco l’Opus non è più centrale, è trattata normalmente. Ma questo non significa che non possa giocare un ruolo importante in certe situazioni di frontiera.
Con i suoi oltre duemila sacerdoti e novantamila aderenti (fra cui ottimi professionisti nel campo tecnico-scientifico-ospedaliero-pedagogico), con la sua rete di università, scuole, collegi, centri di formazione professionale, fondazioni culturali, cliniche e centri di assistenza l’Opus può svolgere un ruolo di presenza in nazioni dove il cattolicesimo non è maggioritario.
La Cina è la frontiera attualmente più interessante e delicata per la Chiesa cattolica. Francesco, come già Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, vorrebbe allacciare finalmente rapporti con l’“Impero di Mezzo”. Aderenti all’Opus Dei operano già, nell’ambito strettamente professionale nella Cina rossa.
A Hong Kong – tramite essenziale con la Cina – l’Opus ha aperto un centro culturale per universitari e giovani professionisti. A San Francisco infine, con lungimiranza, ha creato quasi 10 anni fa nel quartiere cinese un centro di istruzione e assistenza per donne e bambine. Scelta strategica. I legami familiari cinesi sono tenacissimi e superano l’Oceano Pacifico.(Parte dei dati che ho scritto in questo post sono del giornalista Ferruccio Pinotti e di Dagospia).
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