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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Tanti auguri a tutti da un socialista libertario per un nuovo anno e sempre in difesa del “NO” del 4 dicembre 2016

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Noi abbiamo l’obbligo civile e morale di difendere la vittoria del NO del 4 dicembre 2016 e non permetteremo a nessuno di cancellarlo! Il sindacato Unicobas ha partecipato attivamente alla campagna referendaria per il "NO" alla controriforma costituzionale, noi difendiamo e difenderemo sempre con ogni mezzo democratico la nostra Costituzione soprattutto da chi sta cercando cancellare la vittoria del NO al referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016. La carta costituzionale è certo, il risultato di un compromesso sociale, giuridico e politico, della lotta antifascista e del crollo di un regime che aveva nel codice penale il reato di sciopero, di libera organizzazione sindacale e di istigazione all'odio di classe. A quella lotta parteciparono, con la loro intelligente cultura, generosità e abnegazione tanti compagni socialisti, anarchici e libertari. Noi dell’Unicobas non siamo indifferenti al quadro istituzionale: non sono affatto "uguali" i regimi liber

I conti in sospeso delle deleghe. Cosa resta della Buona Scuola

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I conti in sospeso delle deleghe. Cosa resta della Buona Scuola I docenti che saranno immessi in ruolo quest’anno non saranno assoggettati al nuovo sistema del triennio di apprendistato a stipendio ridotto previsto dalla legge 107/2015. È l’effetto del cambio della guardia a palazzo Chigi, che dovrebbe porre in stand-by, se non su un binario morto, alcune delle deleghe previste dalla riforma per concentrare l’azione del governo sulla legge elettorale e l’emergenza terremoto. Deleghe che riguardano il reclutamento, la retribuzione dei docenti in prova, l’anno di formazione, l’esame di stato, il sostegno, la scuola dell’infanzia e l’istruzione professionale. Alcune di queste sono già a buon punto e potrebbero giungere a compimento già dal 15 gennaio, data prevista per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti attuativi. Come per esempio quelle riguardanti l’esame di stato e la scuola dell’infanzia. Ma le altre, come quella sul nuovo reclutamento e la nuova disciplina dei n

Valeria Fedeli nuovo Ministro dell'Istruzione il suo obiettivo è ricucire con la scuola

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Se segnale di discontinuità doveva essere, alla fine così è stato. Nuovo ministro dell’istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli, senatrice pd, vicepresidente vicario di Palazzo Madama, ex sindacalista della Cgil.  La Fedeli si definisce «una sindacalista pragmatica, femminista, riformista, di sinistra». Prende il posto di Stefania Giannini, alla fine l’unico personaggio di  rilievo del governo Renzi a essere rimasto fuori dal nuovo esecutivo Gentiloni.  Negli ambienti parlamentari democratici si motiva la scelta come il tentativo di mettere una pietra sulle polemiche e i problemi che hanno accompagnato la riforma della Buona scuola.  Tra le cause principali, di questo era convintissimo anche Matteo Renzi, del calo di consensi al Pd e del voto contrario al referendum sulla riforma costituzionale. Se Renzi, e di conseguenza la Giannini, ha fatto una riforma all’insegna della rottura con il mondo sindacale e con la politica concertativa, ora nella stessa casella, impegnata

UNICOBAS:RENZILONI e FEDELI ecco la DEMOCRAZIA di MATTARELLA / noi NON ci STIAMO

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RENZILONI E FEDELI: INACCETTABILE !!!!! Questa è la 'democrazia' di Mattarella e dell'attuale Parlamento. Dopo un 60% di NO, rispondono con un governo del 'sì'. Questa è la 'democrazia' di Mattarella e dell'attuale Parlamento. Dopo un 60% di NO, rispondono con un governo del 'sì', con un servo della UE e delle banche che, come primo obiettivo si pone il salvataggio dei truffatori del Monte dei Paschi di Siena e la conferma della L. 107/2015 (perché la Puglisi è stata una delle 'fattrici' di questa pessima legge). D'accordo con una Corte 'Costituzionale' che prima di esprimersi sulla legge elettorale (all'alba del 24 Gennaio) deve andare alle Maldive, si propongono di allungare il brodo, salvare le indennità della casta e confermare la squallida politica renziana e la 'Buona sQuola'. Il fronte del 'NO SOCIALE', il mondo della scuola e tutto il sindacalismo alternativo devono mobilitarsi immediatamente

Una lettera ricevuta da un papà di una studentessa di una scuola di Milano

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Ricevo e rendo pubblica la lettera che ho ricevuto il 27 novembre 2016 (ho aspettato l'autorizzazione del genitore per pubblicarla): (30 nov. 2016) Egregio Prof. Latella, proceda pure. La veridicità della mia segnalazione ha ricevuto proprio oggi, dal Corriere della Sera, un'ulteriore, sconfortante, conferma: http://www.corriere.it/scuola/16_novembre_30/3500-euro-un-diploma-sicilia-80-indagati-prof-presidi-4c10e07a-b712-11e6-aef2-f5f620941d44.shtml E' palese che la colpa della diffusione di questo business, oltre che di coloro che l'hanno giuridicamente legalizzato, è di noi genitori. Siamo stati incapaci di trasmettere l'etica del lavoro, della fatica e, per mascherare il nostro fallimento educativo, o forse per mitigare i nostri sensi di colpa, offriamo ai nostri figli delle deprecabili scorciatoie che li allontanano sempre più dalle loro responsabilità. La ringrazio e Le porgo distinti saluti. Antonio (27 nov. 2016) Illustrissimo Prof

Ripartiamo dalI'istruzione, dal pane e lavoro e dalla salute abbandonati dal governo Renzi. Ecco la scuola che vogliamo

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Istruzione, pane e lavoro, salute sono i tre temi sociali fondamentali su cui il popolo si è espresso il 4 dicembre e ha detto NO a Renzi e alla modifica della costituzione. Referendum: L’età è una delle variabili più importanti: come evidenziato da Quorum gli under 34 si sono schierati all’81 per cento contro la riforma costituzionale, mentre tra gli over 55 ha vinto il Sì. Senza contare che, come fa notare Youtrend, nei 100 comuni con più disoccupati “il No vince con il 65,8% dei consensi”, mentre nei 100 con meno disoccupati ha la meglio il Sì con il 59%. Il risultato parla chiaro: questo Governo ha perso tempo e il Partito Democratico continua ad essere lontano dalle esigenze del popolo. Il PD, è la contemporanea rappresentazione delle lobby della finanza , della industria assistita e parassitaria che, non riuscendo a competere a livello di capitalismo globale, "mangia" la scuola pubblica, la sanità e le pensioni. Qualsiasi insegnante, o potenziale ammal

FIRMATO IL 'CONTRATTO'. RENZI & CONFEDERALI ESULTANO: SARA' 3 VOLTE NATALE !!!

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Bugie sugli 85 euro: si tratta di 45 euro netti medi, ma solo a fine 2018, che poi sono 25 per gli ata (direttore dei servizi escluso), 35 per Infanzia e Primaria, 45 per i docenti di scuola Media e 55 per la scuola Superiore di secondo grado. NEPPURE UN DECIMO del potere d'acquisto mensile perso con circa 10 anni di blocco contrattuale. Una cifra del genere avrebbero dovuto darcela negli anni scorsi solo come indennità di vacanza contrattuale (nulla quindi a che fare con un vero rinnovo contrattuale).  Poi la tranche discrezionale LEGATA ALLA PRESENZA, che penalizza chi si ammala, è DAVVERO DISGUSTOSA. La FIRMA di questo 'accordo' (perché non si tratta neppure di una vera intesa, visto che non c'è nessun contratto per nessun comparto e che il governo potrà per ora disattenderla a piacimento in quanto legata soprattutto alle leggi di stabilità dei prossimi anni) IN CHIUSURA DELLA CAMPAGNA REFERENDARIA è DAVVERO UN BEL REGALO A RENZI, fornito in extremis SENZA CONTRO