Una lettera ricevuta da un papà di una studentessa di una scuola di Milano

Ricevo e rendo pubblica la lettera che ho ricevuto il 27 novembre 2016 (ho aspettato l'autorizzazione del genitore per pubblicarla):

(30 nov. 2016) Egregio Prof. Latella,
proceda pure.
La veridicità della mia segnalazione ha ricevuto proprio oggi, dal Corriere della Sera, un'ulteriore, sconfortante, conferma:


E' palese che la colpa della diffusione di questo business, oltre che di coloro che l'hanno giuridicamente legalizzato, è di noi genitori. Siamo stati incapaci di trasmettere l'etica del lavoro, della fatica e, per mascherare il nostro fallimento educativo, o forse per mitigare i nostri sensi di colpa, offriamo ai nostri figli delle deprecabili scorciatoie che li allontanano sempre più dalle loro responsabilità.
La ringrazio e Le porgo distinti saluti.


Antonio

(27 nov. 2016) Illustrissimo Prof. Latella,
ho letto molto sul Suo impegno e sulla Sua attività  a favore del miglioramento della Scuola pubblica italiana e per questo volevo esprimerLe la mia sincera e profonda stima.
Purtroppo la mia esperienza di genitore e di cittadino mi porta a concludere che la politica italiana tutta, da destra a sinistra, opera da anni per perseguire, chirurgicamente, la distruzione di quella che dovrebbe essere l’istituzione cardine della nostra società, attuale e, soprattutto, futura.
Ho trascorso numerosi week end degli ultimi anni impegnato, con altri genitori, a svolgere lavori di manutenzione nella scuola statale di mia figlia o a raccogliere fondi per l’acquisto di materiali scolastici di uso quotidiano (carta per fotocopie, carta igienica, toner per stampanti, ecc. ) e, nel medesimo periodo, ho visto governi di destra e di sinistra aumentare annualmente i fondi per le scuole private, la maggior parte di natura cattolica.
Quest’anno mia figlia sta tentando di frequentare il primo anno di liceo in un istituto pubblico. Rilevando evidenti difficoltà e limiti, per pura curiosità, ho sondato alcuni licei “paritari” di Milano e Monza e tutti, ribadisco TUTTI, mi hanno garantito che, se mia figlia si fosse iscritta, le avrebbero garantito la promozione tutti gli anni fino al conseguimento del diploma.
Quindi, in Italia, con 3.500-4.000 euro annui ci si compra tranquillamente cinque anni di liceo ed il diploma finale, con relativa garanzia.
Mi sono chiesto come questo sia possibile. Come faccia uno Stato a non rilevare certe situazioni.
Sì, perchè, oltretutto, basta verificare le percentuali dei respinti di questi “diplomifici” per accorgersi delle evidenti difformità.
Già, però bisognerebbe avere la volontà di debellare certi comportamenti.
Mi auguro che persone come Lei riescano a sensibilizzare chi ha la responsabilità di verificare il corretto funzionamento di questi istituti sul loro comportamento esclusivamente affaristico, che nulla ha a che fare con l’istruzione e la didattica.

Con infinita stima.
Antonio (nome di fantasia)

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