Tra didattica “a cazzo” e secessione dell’istruzione del Nord.


Tra didattica “a cazzo” e secessione dell’istruzione del Nord.
(Come distruggere la cultura e creare nuove generazioni di analfabeti funzionali).

Il ministro Tria ha spiegato a Bussetti un concetto chiaro. Volete la secessione in Friuli Venezia Giulia dell’istruzione? Allora pagate tutto il personale della scuola.
Troppo facile chiedere, un po’ come accade per i prof di religione, che gli stipendi continuino a pagarli lo Stato.
Un modello di secessione che ha radici ed idee lontane ben definite.
Adesso che ho finito di presiedere la commissione degli esami di Stato posso scrivere quello che penso sul sistema delle buste nel processo di valutazione del colloquio.

Faccio un passo indietro e torno al 13 novembre 2018.
Nel convegno organizzato a Roma dall’Associazione Nazionale Presidi venne presentata la proposta di un nuovo modello didattico. Quello della trasversalità, de “La scuola del futuro al MAXXI – Bellezza, efficacia, sicurezza”, continuare con la scuola delle “competenze” con queste linee guida:

- cancellazione delle materie scolastiche, sì agli argomenti:
la priorità secondo l’ANP è abolire le materie, non più, quindi, Italiano, Matematica, Scienze, Chimica etc. Addio quindi alle discipline per dare spazio agli argomenti.
- cancellazione delle graduatorie permanenti e d’istituto, deve essere il dirigente scolastico a scegliere i supplenti sulla base delle competenze.
Secondo Antonello Giannelli presidente ASP, bisogna abolire le graduatorie per fare in modo che i dirigenti scelgano i propri docenti sulla base delle competenze.
Una visone quella dell’ASP molto pericolosa e reazionaria.
Questo non è un modello innovativo di didattica.
E’ secondo me, un’inversione pericolosa che cancellerebbe la scuola pubblica laica statale, come in effetti vuole la Lega e le prove “tecniche” di distruzione dell’istruzione statale in Friuli Venezia Giulia sono di fatto più che un indizio.
Avremmo degli istituti dove il il dirigente scolastico, padre e padrone, nominerebbe dei laureati ai quali farebbe insegnare diversi argomenti, un po’ come avviene in quasi tutte le scuole paritarie religiose e private.

Pillole di cultura “Bordelline” offerti da laureati tuttologi, nominati, gestiti e comandati a bacchetta dai dirigenti scolastici naturalmente a poco prezzo... per ordine dell'Assessorato regionale.

Adesso che il M5S ha cancellato la “chiamata diretta” del personale docente a tempo indeterminato, ecco che le regioni del Nord spingono per la secessione dell’istruzione (anche la Campania di De Luca (PD).

Il sistema delle buste nel colloquio degli esami di Stato è un “laboratorio sperimentale” degli “argomenti” a discapito delle materie e delle vere conoscenze.
Questa per me è didattica “a cazzo” ed è lontana anni luce dalla vera cultura, dalla vera istruzione e vere conoscenze.

Paolo Latella 

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