Comunicato Stampa Unicobas Scuola & Università Lombardia - Sciopero e Manifestazione 17 Maggio 2019 a Roma in Piazza Monte Citorio


Comunicato Stampa 
Unicobas Scuola & Università Lombardia - 
Sciopero e Manifestazione  
17 Maggio 2019 
Piazza Monte Citorio - Roma  - dalle 9 alle 14,00



Le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto hanno fatto richiesta formale al Governo di “Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” anche riguardo alle “norme generali sull’istruzione”, ai sensi dell’art. 116 della Costituzione.

Lombardia e Veneto chiedono che tutta l’istruzione passi sotto il controllo regionale: programmi, dirigenti, personale e ufficio scolastico. L’Emilia Romagna chiede il passaggio alla Regione dell’Istruzione professionale, la possibilità di integrare l’organico statale con un organico regionale e risorse certe per programmare l’offerta scolastica. Altre Regioni sembrano seguire la strada autonomistica.

Il rischio evidente è di avere tanti sistemi scolastici diversi regione per regione, con programmi, titoli di studio e gestione del personale locali.
Anche l'autonomia differenziata dell'Emilia Romagna è pericolosa per l'istruzione.

La scuola è un’Istituzione a fondamento dell’unità nazionale del Paese, bisogna fare il possibile per fermare questa deriva scissionista.



La regionalizzazione va fermata a tutti i costi. No al Medioevo del terzo millennio! Tutti i cittadini hanno gli stessi diritti da nord al sud. Basta soldi alle scuole confessionali.

Se dovesse passare la regionalizzazione il sistema scolastico regionale non farà differenze tra i sistemi formativi educativi. Nella scuola pubblica padana rientreranno gli ex istituti statali e le scuole confessionali, tutti insieme definiranno il sistema d’istruzione pubblica.

Il docente che firmerà il contratto con la Lombardia (passando dallo Stato alla regione) potrebbe avere una cattedra con spezzoni in istituti confessionali ed essere valutato da comitati di genitori delle scuole paritarie religiose. L’assessorato regionale all’istruzione diventerà di fatto un apparato ispettivo politico che potrebbe intervenire cancellando la libertà d’insegnamento imponendo gli standard gestionali.

Altro pericoloso aspetto è la definizione del costo standard per ogni alunno (oggi è all'incirca di 6500 euro a studente che si avvale dell’istruzione professionale) e a quel punto le strutture confessionali, grazie all’autonomia differenziata riceverebbero non più 575milioni di euro ma oltre 2miliardi.

Ovviamente questi soldi verranno tagliati dal Bilancio dello Stato e convogliati (rimarranno) alle regioni che hanno avuto dallo Stato l’ok per attuare l’autonomia differenziata.

Così... Comunione e Liberazione (Compagnie delle Opere) e Opus Dei avranno il totale controllo dell’istruzione pubblica.

Eppure Calamandrei 50 anni fa ci aveva avvertito del pericolo... ma l’italiano non ha memoria. Lo ricordo ancora una volta che l’istruzione è un diritto costituzionale e non un servizio di doposcuola.

Molti colleghi della Lombardia sono a favore della regionalizzazione.

La cosa che più mi fa incazzare sapete qual è?

Che i docenti che vorrebbero la regionalizzazione, per guadagnare di più , sono del sud che vivono al nord da tanti anni e sono anche di sinistra e hanno votato 5Stelle ma il loro motto è: “io so io e voi... non siete un cazzo!”

Poi però in classe insegnano ai propri studenti la cultura dell’integrazione e del rispetto verso gli altri. Che bisogna combattere chi discrimina, fanno rispettare il minuto di silenzio per l’olocausto spiegano il razzismo, il fascismo e...appunto!

La sindrome della cadrega vi ha ormai infettato. Non bastano 10 pastiere napoletane, 100 cannoli siciliani, 10 kg di ‘Nduja e caciocavallo a disintossicarvi.

Avete perso una grande occasione per dimostrare di essere dei veri insegnanti della scuola pubblica statale italiana!

Le promesse che abbiamo letto sui giornali autorevoli e ascoltato in tv sono di fatto impossibili da realizzare. L’anziano, il giovane, tutti coloro che non insegnano e non lavorano nella scuola sono convinti che sono stati dati gli aumenti ai prof e al personale non docente.

I miei colleghi giornalisti dovrebbero fare informazione, spiegando che la questione è ben diversa. Fino al 2020 nulla cambierà e nel Def del 2020 (documento di Economia e Finanza) bisognerà indicare da dove arriveranno i miliardi di euro che serviranno a portare gli stipendi dei prof e degli ata alla media europea.

Ricordo inoltre (fino allo sfinimento) che per colpa del Decreto Legislativo 29/93 (Governo Amato) gli aumenti degli stipendi del pubblico impiego non possono superare l’inflazione programmata.
Quindi se non viene sostituito questo decreto non si possono portare gli stipendi alla media europea
Altro elemento non trascurabile è il maggior carico di lavoro a parità di un incremento stipendiale.

Sulle assunzioni dei colleghi precari è tutto in alto mare.

Stessa cosa sulla regionalizzazione.
Come dice Marco Travaglio ci vuole un attimo a raccontare una bugia e 5 anni per convincere il lettore che la notizia è diversa.

I sindacati Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno revocato lo sciopero e non sospeso.
Eppure i sindacati con i quali ci siamo confrontati a Bologna il 10 aprile erano convinti di scendere in Piazza con noi il 17 maggio 2019 contro la regionalizzazione.


Cosa sia accaduto quella notte a Palazzo Chigi non è dato saperlo.
Una certezza c’è. Con questo accordo sono confermati i milioni di euro che lo Stato gira ai sindacati confederali.

La coerenza in politica e nel sindacato è rara.

Noi Unicobas Scuola & Università, noi socialisti libertari, siamo un sindacato politico di base e in coerenza ed onestà intellettuale, manteniamo la parola data a chi ci legge, a chi ci segue e a chi è iscritto, difenderemo la scuola statale contro ogni forma di regionalizzazione!

Scenderemo in Piazza il 17 maggio 2019. Gli altri rimangano pure comodi. Se dovesse poi passare la regionalizzazione inventeranno le solite balle. La verità è che si saranno venduti ancora una volta al “padrone” di turno per un piatto di lenticchie!

Molti di voi conoscono il mio pensiero sui colleghi che firmano contratti a tempo determinato

Siamo tutti professionisti nella propria materia, visto che abbiamo studiato.

Nessuno mette in dubbio questo passaggio, perché se sei dietro un cattedra vuol dire che hai il titolo per farlo ma ricordo che nessuno è un tuttologo!

Ci sono però da fare due distinguo.

Bisogna prima di tutto stabilizzare chi è in seconda fascia (36mila insegnanti) perché ha superato un concorso abilitante in Italia o ha superato la Siss ( questa proposta non è valida per chi ha comprato il titolo in Romania, Bulgaria, Spagna, Croazia, ecc) e parallelamente definire un piano di assunzioni per chi non è abilitato ma ha insegnato per tre anni su cattedra vacante.
Un doppio canale ben definito con il diritto di prelazione per chi è in seconda fascia per essere assunti sui posti vacanti, ripeto vacanti.

La Lega ha scelto di difendere chi non ha l’abilitazione perché di fatto sono tantissimi rispetto a chi ce l’ha.

Puro opportunismo, questioni di numeri? Di voti forse... perché siamo in prossimità dell’elezioni europee.

Mario Pittoni (Lega) dovrebbe però ricordare, visto che è un senatore della Repubblica italiana e non della Lombardia e del Veneto, che i diritti acquisiti devono essere rispettati.

Chi ha un’abilitazione ha il diritto di essere stabilizzato prima di tutti e il ministro Bussetti che ha insegnato diritto scolastico all’Università Cattolica, dovrebbe saperlo!

Il Miur ha il dovere di riconoscere i docenti secondo la regola meritocratica del pubblico impiego.

Non sono d'accordo di spostare i docenti sul potenziato perché chi insegna e chi ha insegnato fino ad oggi, deve poter continuare a farlo, sostituire i colleghi nelle supplenze non è insegnamento!

Spero di essere stato chiaro ed è quello che ripeterò in Piazza Monte Citorio il 17 maggio dopo aver spiegato perché l’autonomia differenziata è pericolosa e aver gridato “No alla regionalizzazione” davanti al Parlamento!
Paolo Latella
insegnante e giornalista
Membro della segreteria nazionale e segretario della Lombardia


#noregionalizzazione, #no107, #noinvalsi, #noalternanzascuolalavoro, #sistabilizzareprecariabilitati, #sistabilizzareprecari360giornidiservizio, #siintegrazionemulticulturale, #simaggioriinsegnantispecializzatisostegno
#noautonomiadifferenziata, #noregionalissazioneistruzione, #nocontributistatalialleparitarie 

Commenti

Post popolari in questo blog

Gli articoli 33 e 34 della Costituzione

Insegnanti su più scuole. Come decidere la ripartizione degli impegni?

Ha senso chiamarla ancora Italia?