Il video del mio intervento sulla regionalizzazione (10 aprile 2019 ore 13,00) presso l’Università degli studi di Bologna


Il mio intervento (10 aprile 2019 ore 13,00) presso l’Università degli studi di Bologna.
Aula B del Plesso Ranzani - Via Ranzani, 14/B

La segreteria nazionale Unicobas è presente insieme a tutte le altre segreterie dei sindacati.

Uno dei tanti motivi... perché siamo contrari alla regionalizzazione.

La regionalizzazione va fermata a tutti i costi. No al Medioevo del terzo millennio! Tutti i cittadini hanno gli stessi diritti da nord al sud. Basta soldi alle scuole confessionali.

Se dovesse passare la regionalizzazione il sistema scolastico regionale non farà differenze tra i sistemi formativi educativi. Nella scuola pubblica padana rientreranno gli ex istituti statali e le scuole confessionali, tutti insieme definiranno il sistema d’istruzione pubblica.

Il docente che firmerà il contratto con la Lombardia (passando dallo Stato alla regione) potrebbe avere una cattedra con spezzoni in istituti confessionali ed essere valutato da comitati di genitori delle scuole paritarie religiose. L’assessorato regionale all’istruzione diventerà di fatto un apparato ispettivo politico che potrebbe intervenire cancellando la libertà d’insegnamento imponendo gli standard gestionali.

Altro pericoloso aspetto è la definizione del costo standard per ogni alunno (oggi è all’incirca di 6500 euro a studente che si avvale dell’istruzione professionale) e a quel punto le strutture confessionali, grazie all’autonomia differenziata riceverebbero non più 575milioni di euro ma oltre 2miliardi.

Ovviamente questi soldi verranno tagliati dal bilancio dello Stato e convogliati (rimarranno) alle regioni che hanno avuto dallo Stato l’ok per attuare l’autonomia differenziata.

Finalmente Comunione e Liberazione (Compagnie delle Opere) e Opus Dei avranno il totale controllo dell’istruzione pubblica.

Eppure Calamandrei 50 anni fa ci aveva avvertito del pericolo... ma l’italiano non ha memoria. Lo ricordo ancora una volta che l’istruzione è un diritto costituzionale e non un servizio di doposcuola.

Molti colleghi della Lombardia sono a favore della regionalizzazione.

La cosa che più mi fa incazzare sapete qual è?

Che i docenti che vorrebbero la regionalizzazione, per guadagnare di più , sono del sud che vivono al nord da tanti anni e sono anche di sinistra e hanno votato 5Stelle ma il loro motto è: “io so io e voi... non siete un cazzo!”

Poi però in classe insegnano ai propri studenti la cultura dell’integrazione e del rispetto verso gli altri. Che bisogna combattere chi discrimina, fanno rispettare il minuto di silenzio per l’olocausto spiegano il razzismo, il fascismo e...appunto!

La sindrome della cadrega vi ha ormai infettato. Non bastano 10 pastiere napoletane, 100 cannoli siciliani, 10 kg di ‘Nduja e caciocavallo a disintossicarvi.

Avete perso una grande occasione per dimostrare di essere dei veri insegnanti della scuola pubblica statale italiana!

N O  ALLA   R E G I O N A L I Z Z A Z I O N E !

S C I O P E R O   17   M A G G I O   2019


#noregionalizzazione, noautonomiadifferenziata, #m5ssveglia, #nonuovomedioevo

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