A Verona è in scena il Congresso Mondiale della Famiglia, a dispetto del nome rassicurante, è esattamente questo: un raduno di omofobi, di sessisti, di intolleranti in generale, provenienti da tutto il mondo.












A Verona è in scena il Congresso Mondiale della Famiglia, a dispetto del nome rassicurante, è esattamente questo: un raduno di omofobi, di sessisti, di intolleranti in generale, provenienti da tutto il mondo.

Le tesi del convegno sono arcinote: quella che chiamano indebitamente “famiglia naturale” (un uomo e una donna con dei figli) è l’unica possibile, la donna deve recuperare il suo ruolo di “angelo del focolare”, gli omosessuali sono dei malati da curare o, nel peggiore dei casi, dei “figli del demonio”, l’aborto è un omicidio e la legge 194 va cancellata.

Lo scopo del Convegno non è quello di “chiedere dei diritti” per qualcuno, ma di toglierne ad altri.
Donne e omosessuali in primis.
Intolleranza, appunto.

Tra i relatori del convegno figurano moltissimi esponenti dell’estrema destra radicale provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali convinti che i gay vadano puniti con il carcere duro, che il sesso anale sia un’invocazione a Satana (Silvana de Mari), che Il preservativo sia “una trappola esportata in Africa per soffocare la vita” (Theresa Okafor).

Tutto ciò con il patrocinio della Regione Veneto, della città di Verona, del ministero della famiglia, della Lega in generale, come testimonia l’annunciata presenza di Salvini stesso.

Non è solo giusto manifestare contro il World Congress of Families, è sacrosanto.
Come sarebbe sacrosanto impedire che, nel 2019, si possa tenere un convegno messo in piedi “contro” i diritti e le libertà di qualcun altro.
Come sarebbe sacrosanto pretendere che dei ministri della Repubblica e un vicepresidente del Consiglio non prendessero parte a questa annunciata esondazione del sistema fognario veronese.
Ma siamo in Italia, in questa Italia sempre più convinta che cancellare diritti ad alcuni anziché aggiungerne a tutti possa rappresentare una soluzione per le sue miserie.

Quindi manifestate.
Donne, uomini, eterosessuali e omosessuali.
Manifestate, scendete in piazza.
Fategli capire che, anche se in questo momento si sentono forti, sono solo una minoranza rispetto al paese intero.
La peggior minoranza che esiste, quella che, presto o tardi, sarà spazzata via ancora una volta dalla Storia.
E stavolta speriamo definitivamente. (Emiliano Rubbi – Alganews).


Il sindacato Unicobas Scuola & Università esprime preoccupazione e condanna questa iniziativa che si sta svolgendo a Verona!

E' un segnale pericoloso e inquietante, è in atto una deriva reazionaria verso un fascismo del terzo millennio.


Solo l'istruzione, solo la cultura, solo l'integrazione può porre un argine e disinnescare questa bomba omofoba, razzista,  
sessista, che produce intolleranza contro chi la pensa diversamente da loro.


Poniamo la questione come dibattito nelle classi e ricordiamo ai nostri alunni che c
iascuno di noi, senza ledere la libertà degli altri individui, deve essere totalmente libero di organizzare direttamente la propria vita, secondo i propri desideri e senza il condizionamento di vincoli morali, religiosi o sociali.

Paolo Latella

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