Stabilizzare quasi tutti i precari sarebbe una grande vittoria sociale


Cari 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ chiedere è lecito... rispondere è cortesia... stabilizzare quasi tutti i precari sarebbe una grande vittoria sociale!
(Sarebbe una vera azione di sinistra! Quella vera, quella che va a braccetto con la giustizia sociale)

Quando si pensa alla stabilizzazione dei precari bisogna, a mio avviso, occuparsi di tutto il precariato nella scuola, non solo per chi ha insegnato tre anni su posto vacante.

Su questo punto normativo il sen. Pittoni (LEGA) ha presentato una proposta di Legge, il DDL 355 che contiene due articoli. L’art. 1 si declina in tre commi: 131, 131 bis e 131 ter:

Nel comma 131 viene espressamente stabilito che se i docenti, il personale educativo e ATA hanno lavorato per più di tre anni con contratti a tempo determinato su posti vacanti e disponibili hanno diritto ad essere stabiliz­zati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Al capoverso 131-bis si stabilisce che alla scadenza del terzo anno di servizio, ai do­centi, al personale educativo e ATA è attribuita la precedenza per la stipula di contratti a tempo indeterminato, nell’ambito delle graduatorie in cui risultino inseriti.

Il capoverso 131-ter inserisce una clausola di salvaguardia per tutti quegli insegnanti, quel personale educativo e ATA che, allo scadere dei tre anni di servizio, si trovino nell’impossibilità di conseguire la stabilizzazione a causa di carenza di posti.

Viene precisato nel disegno di legge che la norma tutela esclusivamente coloro che hanno maturato i tre anni di servizio su posto vacante e disponibile.

Potrei in linea di massima essere d’accordo con la presentazione di questo disegno di legge, ma attenzione, quanti effettivamente hanno lavorato per tre anni continuativi su posto vacante? 

E tutti gli altri docenti in terza fascia non abilitati che hanno insegnato per molti più anni con supplenze brevi, supplenze su maternità, supplenze su malattia, sempre e comunque fino al 30 giugno che fine faranno? 

Diamo a questi insegnanti precari una sorta di riconoscimento professionale? 
Che permetta loro di frequentare un corso/concorso di un anno e se superato, di firmare un contratto a tempo indeterminato?

Ovviamente il corso/ concorso dovrebbe essere bandito solo ed esclusivamente per i posti disponibili (partecipazione rivolta a tutti i docenti non abilitati con almeno 3 anni di servizio) nelle varie classi di concorso pari al 50%  e l’altro 50%  dei posti riservarli al concorso ordinario. Così avremmo un doppio canale che porterebbe piano piano alla stabilizzazione di tutti i precari nei prossimi cinque anni alla luce del massiccio numero di pensionamenti grazie alla quota 100.

Ovviamente verrebbero esclusi dai concorsi tutti coloro che non riuscissero a dimostrare effettivamente gli stipendi percepiti negli anni presso le scuole paritarie (controlli dei conti correnti) e i contributi versati all’INPS. Non basterebbe presentare un certificato di servizio. (Sarebbe un forte deterrente contro le scuole confessionali e private che non pagano i prof e il personale non docente).

Il M5S potrebbe pensare ad una proposta di legge che contenga un doppio canale e vada parallelamente al disegno di legge Pittoni che invece mira a stabilizzare una minima parte dei precari storici. 

Cari 5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ chiedere è lecito... rispondere è cortesia... stabilizzare quasi tutti i precari sarebbe una grande vittoria sociale!

(Sarebbe una vera azione di sinistra! Quella vera, quella che va a braccetto con la giustizia sociale)

Paolo Latella

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