Bisogna avere fiducia negli insegnanti

Lo ripeterò fino alla nausea!

L’avvocatura dello Stato deve tutelare gli insegnanti dagli studenti, dai genitori e da alcuni dirigenti fuori di testa!

A tutt'oggi non è così, il personale della scuola (prof e ata), per tutelarsi, deve rivolgersi ad un avvocato.

E' importante ricostruire il rapporto di fiducia tra insegnante e studente e soprattutto la condivisione delle valutazioni. Una consapevolezza che nasce dalla fiducia e dal riconoscimento della professionalità degli insegnanti.

Un riconoscimento che è "certificato" dalla nostra Costituzione negli art. 33 e 34.

La fiducia è un sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualcosa. E’ una convinzione personale di correttezza e verità e non può essere forzata. Se si ottiene la fiducia di qualcuno si è stabilita una relazione interpersonale sulla comunicazione e sulla condivisione di valori ed esperienze.

La fiducia dipende sempre dalla reciprocità. Il rapporto che si crea tra studente ed insegnante è fondamentale e si basa sulla fiducia, sulla correttezza, sulla verità. Il comportamento del docente diventa spesso un modello educativo da seguire per gli studenti.

I genitori coerenti, che capiscono e condividono le scelte degli insegnanti sono sempre meno.

Spesso le mamme tendono a difendere i figli anche davanti all'evidenza. Noi diventiamo il nemico del figlio o della figlia e si crea una contrapposizione. Noi siamo quelli che sbagliano a prescindere. Un atteggiamento negativo sempre più crescente negli anni. 

Altro elemento negativo è il comportamento di alcuni dirigenti di fronte alle lamentele dei genitori. Invece di tutelare il personale scolastico si dà ragione alle mamme e i papà. 

Di fatto abbiamo perso il rispetto della società. Gli studenti sono i clienti e come si sa... i clienti hanno sempre ragione. I dirigenti e i genitori dimenticano un particolare non irrilevante che l'insegnante esercita un diritto costituzionale e non un servizio di doposcuola. Gli studenti non sono fogli di carta ma il futuro di questa nazione e noi siamo la memoria storica della cultura, delle conoscenze e ovviamente delle competenze e esigiamo RISPETTO, RISPETTO dagli studenti, dai loro genitori e dai dirigenti.
Se non interviene il Miur lo deve fare la politica, garantendo un diritto sociale e costituzionale.

Bacchette magiche  non ce ne sono e nemmeno ricette particolari, tutto però nasce dal rispetto, come in ogni cosa, bisogna fidarsi di chi svolge una professione così importante come quella dell'insegnante.

Ogni studente a scuola deve ascoltare, collaborare, socializzare, condividere le proprie conoscenze acquisite. Le rive non devono diventare derive.

Credo che coinvolgere gli studenti, falli partecipi nelle attività didattiche, nella condivisione della lezione sia un punto di partenza. Ogni essere umano deve sentirsi importante non differente da un altro. Le differenze sottraggono spesso umanità e cancellano la dignità.

Nello stesso tempo lo studente, che lede la libertà degli altri compagni, degli insegnanti e del personale non docente, che disprezza e violenta la loro vita,  deve essere punito secondo le leggi dello Stato italiano.

Cari colleghi, denunciate chi violenta la vostra dignità e quella degli studenti più deboli. La pietà è un'altra cosa! 



Ogni studente deve imparare a non ledere la libertà degli altri compagni e delle persone con cui interagisce (rispettare i genitori, gli insegnanti, gli amici, tutti gli essere viventi su questo pianeta), deve essere totalmente libero di organizzare direttamente la propria vita, secondo i propri desideri e senza il condizionamento di vincoli morali, religiosi o sociali. 

Gli insegnanti devono garantire che questi “ponti” siano sempre in ottimo stato. 

Questa è la scuola pubblica laica statale italiana che amo e difendo.


Paolo Latella
Insegnante e giornalista

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