Legge delega sul nuovo concorso a cattedra: Solo una mente disturbata poteva pensare e progettare un percorso formativo del genere per il vincitore di concorso a cattedra del 2019-20…


Per accedere al prossimo concorso a cattedra bisognerà aver sostenuto esami aggiuntivi pari a 24 crediti in didattica e pedagogia. Avere la certificazione di competenze informatiche e soprattutto il certificato B2 in una lingua straniera.

Fino a qui nulla di strano, ma ecco il "barba trucco" e mi dispiace sottolinearlo, solo una mente disturbata poteva pensare di organizzare un percorso così tortuoso e difficoltoso per un giovane vincitore di concorso con un compenso mensile di 400 euro per dieci mensilità.


Chi vince il concorso come “premio” ministeriale riceverà l’invito a presentarsi presso l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) e firmare il contratto di formazione iniziale e tirocinio, con la possibilità di scegliere l'ambito territoriale dove iniziare la propria carriera scolastica.

I primi due di formazione e tirocinio udite e udite a 400-500 euro al mese (“a titolo esemplificativo – si legge sempre nella relazione accompagnatoria alla bozza di decreto – si rappresenta che la somma indicata è sufficiente ad assegnare la somma di euro 400 mensili”, intesi come “lordo dipendente calcolato per 10 mesi”. Anche al secondo anno di formazione post-concorso, la retribuzione dei docenti vincitori sarà “riconosciuta nell’ambito della contrattazione nel limite delle risorse pari ad euro 117 milioni”, che però potrà essere incrementata in considerazione dei risparmi di spesa corrispondenti alle supplenze brevi effettivamente svolte dai tirocinanti al secondo anno di corso”). 

Un compenso vergognoso per un laureato, specializzato e vincitore di concorso che probabilmente dovrà spostarsi lontano da casa per poter successivamente insegnare e non essere subito dichiarato soprannumerario. 

Nei tre anni di formazione e tirocinio il docente vincitore di concorso dovrà frequentare un corso di specializzazione a tempo pieno (il primo anno) nel quale dovrà acquisire un totale di 60 crediti formativi, di cui almeno sedici di tirocinio presso una scuola autorizzata e accredita e almeno dieci crediti formativi tramite la presenza del docente della classe. Alla fine del corso dovrà sostenere un esame e se non lo dovesse superare, ahimè avrà perso tutto e verrà licenziato.

Per i pochi superstiti che invece, supereranno l'esame, ecco un anno di tirocinio con la medesima retribuzione del primo anno: il docente di fatto sarà impiegato a sostituire i docenti di ruolo nella materia – classe di concorso per la quale ha superato il concorso. Nel terzo ed ultimo anno di formazione, il docente potrà svolgere supplenze annuali con retribuzione pari a quella erogata ai supplenti. Al termine dell'intero percorso formativo, il 'contrattista' verrà valutato da una commissione di valutazione presieduta da un dirigente scolastico operante nell'ambito di appartenenza del contrattista.

In caso di valutazione positiva, il docente verrà incluso in una graduatoria regionale ma non è dato sapere come verrà chiamato se utilizzando la famosa e tragicomica “chiamata diretta” oppure se su assegnazione d’ufficio sulla ultima supplenza effettuata se su posto vacante e di diritto.

Insomma lo stesso percorso di studi e specializzazione che ha sostenuto e superato il ministro dell’Istruzione Università e Ricerca…o sbaglio?

Questa legge delega (Decreto Ministeriale) come le altre sette sorelle vanno cancellate e l'intera Legge 107/2015 va abrogata! 

Paolo Latella

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