LA “MELA AVVELENATA” DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA. CEDERE LE ORE? NON APRIRE QUELLA PORTA!


Nei primi collegi di settembre alcuni DS stanno tentando, spinti dal MIUR (attraverso le circolari 2805 dell'11/12/2015 e 2852.05-09-2016) di indurre i docenti dei Collegi a votare la diminuzione delle ore dei titolari di cattedra, onde distribuire le ore ai Docenti del cd. "potenziamento". Se il Docente titolare di cattedra accettasse di essere “spostato” sul “potenziamento” perderebbe di fatto la titolarità con quanto ne conseguirebbe. Accettare significa eliminare ogni distinzione dentro l’ "organico dell'autonomia": cosa gravissima e non prevista nemmeno dalla legge 107/2015 che, al comma 5, non elimina le graduatorie interne d’Istituto, né la “titolarità di sede” per i Docenti assunti in ruolo prima (i quali conservano la titolarità su scuola, decadendo solo per partecipazione alla mobilità volontaria o perché perdenti posto). 
La L. 107/2015, così come denunciato dall’Unicobas sin dall’inizio, differenzia di fatto lo stato giuridico dei docenti a seconda delle fasi di assunzione. La Circolare 2805 dell'11/12/2015 (atto amministrativo, giuridicamente di rango inferiore alla legge), nonché l’altra analoga e successiva, invece, di fatto, configurano un “organico dell’autonomia” nel quale TUTTI perderebbero la TITOLARITA’, proprio dando ai DS la possibilità di spostare i Docenti “TITOLARI” sul “POTENZIAMENTO” e quindi di fatto parificandoli al ‘potenziamento’ (primo passo per confinare TUTTI negli AMBITI TERRITORIALI). 
La logica del “mal comune mezzo gaudio”, avallata dagli accordi tra OOSS Confederali, SNALS ed Amministrazione, ribadisce molto ambiguamente quanto dettato unilateralmente dalla Giannini nella Circolare 2805 dell'11/12/2015 a monte di ogni ‘trattativa’. Giuridicamente non è togliendo un diritto acquisito che si fa acquisire quello stesso diritto a chi per legge non ce l’ha. Probabilmente le organizzazioni di cui sopra con quegli accordi hanno finto di tutelare i neoassunti, che avrebbero tutelato davvero solo con un vero “Vietnam” nelle scuole, promesso ma mai effettuato, per es. non firmando gli accordi sulla mobilità, alzando il livello del conflitto e rivendicando la TITOLARITA’ su sede per TUTTI (anche con una campagna di ricorsi). 
L’Unicobas ribadisce che trova VERGOGNOSA la differenziazione introdotta dalla L.107/2015 tra Docenti, per questo ribadisce la NECESSITA’ di una REALE ED INCISIVA MOBILITAZIONE DI TUTTA LA CATEGORIA AL FINE DI ESTENDERE IL DIRITTO ALLA TITOLARITA’ SU SEDE E NON SULL’ORGANICO POTENZIATO (O SU ‘AMBITO’) A TUTTI. 
Nella scuola Primaria l'unico 'buon utilizzo' del 'potenziato' potrebbe consistere solo nel produrre più classi a tempo pieno (fornendo quindi classi e titolarità di fatto per i neo-assunti). La storiella dell'organico 'unico' (della 'autonomia') non può invece far sì che i dirigenti mettano in posizione critica quanti godono della titolarità piena nell'istituto perché assunti ante-riforma, in fase 'A' o per trasferimento, addirittura 'by-passando' la legge (che non lo prevede). Neppure se 'confortata' da due circolari del Miur, perché queste non possono modificare la L. 107/2015 (la quale, se prevede l'organico dell'autonomia, nulla può contro le graduatorie di istituto, che segnano la linea di demarcazione fra titolari in senso pieno e, purtroppo, non più titolari). 
L'ambiguità dell'accordo sottoscritto da alcune sigle, in piena sintonia con le circolari della Giannini, rafforza la pericolosità dell'operazione, tramite la quale i dirigenti più accorti, ben sapendo che non potrebbero imporre 'spezzatini’ di cattedre senza il consenso degli interessati, giocano la carta del 'pietismo' verso la fase 'C' ed il potenziamento, chiedendo disponibilità gratuita a cedere ore (apparentemente) in loro favore. Occorre quindi non dare tale disponibilità (cosa che, peraltro, inquinerebbe anche il criterio della continuità didattica) e fare ricorso laddove la sottrazione di ore alle cattedre venisse operata d'ufficio. 
Una cattedra sotto le 24 h., con completamenti astrusi (o con il demansionamento al livello della supplenza spicciola), così come una cattedra alle Medie o alle Superiori sotto le 18 h., è il passo decisivo verso una posizione precaria nell'istituto, integrandosi come cattedra a 'completamento orario' (in stile vecchia 'DOP'), realizzando un'omologazione in basso dei diritti che è assolutamente inaccettabile. I neo-assunti dovrebbero invece far valere i propri diritti (e, finalmente, la loro fattiva opposizione alla L. 107), ricorrendo contro i numerosi demansionamenti su cattedre per le quali non sono abilitati o sulle supplenze e pretendendo una posizione precisa e funzionale al non discriminatorio 'buon andamento della pubblica amministrazione', nonché alla qualità della didattica ed al rispetto della professionalità degli insegnanti. Dobbiamo avviare nella Scuola una politica di resistenza (e non di acquiescenza), simile per certi versi - mutatis mutandis - alla 'rigidità operaia' degli anni '60 e '70, o finiremo maciullati (ed a ben vedere, altrimenti a cosa servirebbe 'il sindacato'?). Il 'pietismo' e la flessibilità non hanno nulla a che fare con la lotta, la dignità professionale e la qualità e l'indipendenza ed autonomia della Scuola e della funzione docente. 
Ricordiamo che NESSUNO (NEMMENO IL COLLEGIO ALL'UNANIMITA') PUÒ OBBLIGARE UN TITOLARE DI DIRITTO AD ACCETTARE DI PERDERE ORE a vantaggio di progetti o di altri colleghi con meno punti. Se il DS, invece, obbligasse qualcuno ad accettare diminuzioni di orario cattedra contro la sua volontà l’UNICOBAS SCUOLA ribadisce che per gli iscritti mette a disposizione le proprie strutture legali a TITOLO GRATUITO (con esclusione delle TASSE GOVERNATIVE OBBLIGATORIE).

Guarda il video: 4 Settembre 2016 - Assemblea LIP Scuola - Intervento di Stefano d'Errico: https://youtu.be/_FMIL9p3NUU

‘LA TECNICA DELLA SCUOLA’, 8.9.2016: 70.000 contatti + 1.200 condivisioni + 343 condivisioni dalla pagina facebook della stessa rivista (in 48 ore) per questo articolo/intervista al Segretario Nazionale dell’Unicobas: 
Unicobas contro lo "spezzatino" delle cattedre che si sta realizzando in molte scuole, anche con il consenso dei collegi dei docenti.
In pratica, grazie anche all'ultima nota ministeriale del 5 settembre scorso, le scuole stanno procedendo ad una gestione "flessibile" dell'organico distribuendo le ore e le attività del "potenziamento" fra i docenti che sono ancora titolari di cattedra in quanto assunti ante legem 107.
"La legge 107 - aggiunge ancora il segretario nazionale Stefano d'Errico - differenzia di fatto lo stato giuridico dei docenti a seconda delle fasi di assunzione; invece, la nota ministeriale (atto amministrativo, giuridicamente di rango inferiore alla legge) configura un organico dell’autonomia nel quale tutti perderebbero la titolarità, dando ai dirigente scolastici la possibilità di spostare i docenti 'titolari' sul 'potenziamento' e parificandoli quindi al ‘potenziamento’ (primo passo per confinare tutti i docenti negli ambiti territoriali)".
La linea dell'Unicobas è chiara: "Occorre che i docenti titolari non diano tale disponibilità (cosa che, peraltro, inquinerebbe anche il criterio della continuità didattica) e fare ricorso laddove la sottrazione di ore alle cattedre venisse operata d'ufficio. Nessuno (nemmeno il collegio all'unanimità) può obbligare un titolare di diritto ad accettare di perdere ore a vantaggio di progetti o di altri colleghi con meno punti". LA TECNICA DELLA SCUOLA, 8.9.2016. VAI AL LINK: http://www.tecnicadellascuola.it/it...

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