L'Italia non ha bisogno di schiavi e stupidi utili, di proclami, di test(Invalsi)-man e 500 euro ai più fortunati ma di una scuola pubblica laica statale di qualità.

L'Italia non ha bisogno di schiavi e stupidi utili, di proclami, di test(Invalsi)-man e 500 euro ai più fortunati ma di una scuola pubblica laica statale di qualità.

L'Invalsi “testificio” è uno strumento pericoloso che annulla il pensiero critico, non permette l'analisi e la risoluzione dei problemi diversificati, non tiene conto delle diverse situazioni territoriali, sociali e di disabilità degli studenti e dà un voto ad un docente che eredita la classe con lacune, trasformandolo di colpo in un insegnante incompetente. 


Il sindacato Unicobas è sceso e scenderà sempre in piazza per ribadire il NO alla scuola dei “testifici” e contro la Legge 107/2015. Noi protestiamo contro la cancellazione per tutti, della titolarità di istituto a partire dal prossimo anno, contro la disparità di trattamento per e fra i neo-assunti, contro gli ambiti territoriali grandi quasi come i territori provinciali. 

I docenti sono di fatto senza più nessuna stabilità lavorativa, senza più continuità didattica.
Noi siamo, senza mezzi termini, contro la chiamata diretta, siamo contro il demansionamento funzionale gestito dai dirigenti con la scusa dell'organico potenziato. 

Noi siamo contro il concorso che obbliga i docenti abilitati a sostenere ulteriori prove inutili e dispendiosi sia in termini di tempo che va a discapito dei propri studenti e della propria famiglia per non parlare della spesa economica sempre e solo a carico dei docenti. 

Siamo contro chi vuole cancellare i precari non abilitati con anni di servizio sulle spalle (questa non è professionalità?) 

Siamo contro una scuola dove si vuole trasformare un professionista della didattica in un operaio cinese che lavora 12 ore al giorno per un pugno di riso e tre euro all'ora (come già avviene nella quasi totalità delle scuole italiani ai colleghi che sono inseriti nelle commissioni). 

Lo stiamo gridando e scrivendo in tutte le salse che nel 2019 questa Legge lascerà a casa 200 mila docenti che non potranno più insegnare, proprio per il divieto di conferire ai prof supplenze oltre i 36 mesi. Queste famiglie cosa faranno?
Verranno trasferiti al confino o sull'isola degli sfigati? 

Noi siamo contro ai finanziamenti alle scuole private e confessionali senza se e senza ma. 

Inoltre rivendichiamo a gran voce l’assunzione dei precari su tutti i posti disponibili ed una legge sulla rappresentanza che restituisca ai sindacati di base il diritto di assemblea.
La nostra non è la “solita protesta di maggio”, come qualche quotidiano di regime ha scritto e continua a scrivere. 

Il sistema INVALSI non funziona, perché mette sullo stesso livello di metodologia didattica e profitto, indicatori uguali per tutta l’Italia non tenendo conto delle diverse situazioni e fotografano una realtà falsata delle conoscenze e delle competenze degli studenti italiani. 

Un sistema abbandonato quasi del tutto negli States, le scuole americane stanno puntando su un sistema di valutazione che si basa sempre di più sul pensiero critico e al problem solving, rispetto alla classica batteria di test a risposta multipla. Si tiene in considerazione soprattutto il programma svolto dagli insegnanti. La valutazione a campione viene effettuata su: Matematica, lettura e comprensione, e la scienza. 

Il Governo degli States sta anche puntando a migliorare l'ambiente scolastico dove gli studenti possano frequentare e vivere la scuola in modo sereno e con tutti i servizi possibili. Questo nuovo modo di concepire la scuola pubblica americana, secondo gli esperti, alzerebbe il livello di qualità della preparazione dello studente. 

Il modello didattico e di valutazione italiana che comprende la lezione frontale, gli interventi in aula e in laboratorio, lo studio, la lettura, la comprensione, l'analisi critica del testo, l'interrogazione orale, la correzione degli esercizi, la presentazione dei progetti e problem solving usando sia modelli matematici che logici viene copiato oltre Oceano perchè considerato all'avanguardia mentre il Governo (come quelli precedenti di destra e sinistra) vogliono "modernizzare" la scuola pubblica laica statale presentando e utilizzando un sistema di valutazione scartato dagli americani.

Il dott. Robero Ricci, responsabile dei test Invalsi durante una intervista a Skuola.net ha spiegato che questo sistema di valutazione sarà inserito nella maturità (quando non si sa). I modelli potrebbero essere: 
1. sostituire le terze prove con i test Invalsi; 
2. far svolgere il test durante l'anno scolastico, ma con valore per l'esame finale. 
Ovviamente ci sarà la conferma delle verifiche delle competenze sulla lingua inglese.
Nella scuola superiore di I° grado (le medie) potrebbero esserci delle modifiche rispetto al modello attuale legandoli comunque alla valutazione finale. 
Infine l'Invalsi si farà al computer con lo stesso sistema del concorso a cattedra, tecnicamente si chiamerà "Computer based". 

L'Unicobas scuola protesta contro l'Invalsi anche perchè questo sistema di valutazione trasformerà piano piano la scuola in un testificio cancellando la libertà d'insegnamento.

Già diversi testi scolastici elettronici e tradizionali dedicano una buona parte all'Invalsi, molti docenti propongono questi test agli studenti ripetutamente per abituarli al modello della batteria dei test, ma questo modo di fare scuola scusate non è didattica ma è un corso di base della patente. La conoscenza e la competenza sono un'altra cosa. 

Il personale della scuola pubblica laica statale (docenti e Ata) viene utilizzato e obbligato, come sempre, dai dirigenti scolastici, a gestire tutta l'operazione, affinché il buon andamento dei test faccia ottenere una buona “immagine” della scuola, indicatore inserito nel RAV e ovviamente per il personale la retribuzione per questa attività è quasi inesistente e rasenta il volontariato. 

Il Miur invece di puntare su un modello di valutazione pericoloso e inutile, dovrebbe occuparsi di rispondere positivamente alla preoccupante situazione che versano i bambini italiani. Save the Children nell'utimo rapporto ha evidenziato che la Sicilia e la Campania sono al primo posto in Italia per “povertà educativa” di bambini e adolescenti, seguite da Calabria, Puglia e Molise. Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia le regioni più virtuose. 

Un'ultima cosa che desidero mettere in evidenza: Matteo Renzi evidentemente conosce già l'esito del referendum di ottobre e ha fatto stampare "Il compendio per la scuola", un volume che spiega come sarà la “nuova Carta” dopo la riforma. “Ecco la nuova Costituzione” Il libro è composto da 162 pagine, è un susseguirsi di analisi e commenti degli articoli della Costituzione italiana. Fino allo scorso anno il titolo del libro era La Costituzione spiegata ai ragazzi, prima ancora c'era La Costituzione esplicata. Quest'anno è stata aggiunta la parola “nuova” perché la seconda parte della Carta viene commentata alla luce della riforma costituzionale, assumendone quindi l'entrata in vigore e dimenticandosi del referendum di ottobre che potrebbe avere anche esito negativo. 

Questa operazione la reputo pericolosa, dittatoriale e alla stregua del test Invalsi vuole trasformare i giovani in automi senza anima. Esecutori materiali. L'Italia non ha bisogno di schiavi e stupidi utili, di proclami, di test-man e 500 euro ai più fortunati ma di una scuola pubblica laica statale di qualità che formi i cittadini del prossimo futuro e cancelli gli errori legislativi prodotti da questa classe politica inefficiente e pericolosamente reazionaria. 

Paolo Latella

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