Comunicato stampa: A Lodi si è costituito il Comitato referendario 2016 in difesa della scuola pubblica, trivelle zero, blocca inceneritori e difesa dei beni comuni (acqua pubblica)

Comunicato stampa:
A Lodi si è costituito il Comitato referendario 2016 in difesa della scuola pubblica, trivelle zero, blocca inceneritori e difesa dei beni comuni (acqua pubblica)

E’ iniziata la primavera dei diritti e della democrazia, in Lombardia si è costituito il Comitato Referendario metropolitano di Milano  e Lodi a sostegno dei referendum sulla scuola.
Erano presenti rappresentanti di Retescuole, Nonunodimeno, Flc Cgil, Link sum, Collettivo Controvento, USB, Mida precari, Unicobas Scuola Lombardia, Cub Scuola , PCDI fed. Milano, M5S, La scuola di Mafalda, Sinistra Nord Milano, PRC, UDS Unione degli studenti, Sinistra anticapitalista, Altra Europa con Tsipras, Comitato scuola pubblica Cornate D’Adda, Comitato della Martesana, docenti e genitori di alcune scuole.
Si potrà andare a firmare direttamente nel proprio comune di residenza, nei banchetti organizzati dal comitato promotore (a breve comunicheremo le date di maggio per Lodi) e nei gazebo del Movimento Cinque Stelle sul territorio lodigiano, entro la fine di giugno.
Se siete interessati a far parte del comitato referendario di Lodi e a partecipare alla raccolta firme, contattate il referente per tutto il territorio lodigiano.
Il referente del Comitato Referendario per il territorio lodigiano è:
Paolo Latella - Unicobas Scuola Lombardia cell. 3386389450
e-mail: paolo.latella@alice.it – unicobas.lombardia@gmail.com

Perché i referendum sociali
Due anni di governo Renzi hanno minato alla radice il ruolo della scuola pubblica, privatizzato i beni comuni e i servizi pubblici, aggredito l’ambiente a partire dalle trivellazioni, stroncato l’avanzamento del riciclaggio dei rifiuti per favorire le lobbies degli inceneritori.
Vogliamo invertire questa tendenza, rilanciando conflitto e mobilitazione diffusi contro quelle scelte e avanzando controproposte.
Da qui nasce la nostra idea di lanciare un’alleanza sociale dei movimenti: scuola pubblica, acqua, campagna contro la devastazione ambientale e comitato contro il piano nazionale inceneritori.
Lo strumento referendario ci permetterà di abrogare gli elementi più pericolosi della legge 107 sulla scuola, la legislazione che consente le trivellazioni in mare e in terraferma e quanto prevede lo Sblocca Italia rispetto ad un piano strategico per nuovi inceneritori, mentre una grande raccolta di firme per una petizione popolare vuole contrastare la ripresa dei processi di privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni.
Solo facendo emergere una discussione di merito su ciascuno di questi temi e proponendo un modello alternativo delle idee di società e di democrazia; solo dando modo ai cittadini di riprendere la parola e ristabilendo il principio della partecipazione diretta e della riappropriazione della sovranità popolare sarà possibile invertire la rotta, coniugando l’interesse generale con una dimensione più sostenibile della vita di ciascuno di noi.
Referendum Sociali 2016 QUESITI SULLA LEGGE 107/2015
1.       Abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede
2.       Abrogazione di norme sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di  valutazione
3.       Abrogazione di norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro
4.       Abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private
I quesiti sulla scuola vogliono cancellare:
         i poteri discrezionali del dirigente di scegliere i docenti, di confermarli o mandarli via dopo un triennio e di premiarli per un presunto “merito”, con il pericolo di gestioni clientelare delle assunzioni e di limitazione della libertà di insegnamento;
         l’obbligo per le scuole di fare almeno 400/200 ore di alternanza scuola-lavoro, che riduce l’insegnamento a favore di attività che spesso diventano lavoro gratuito e imposizione agli studenti di prestazioni dequalificate;
         la possibilità di effettuare donazioni a singole scuole, con il rischio di finanziamenti privatistici, competizione tra le scuole, disuguaglianze e favori fiscali a coloro che frequentano istituti privati.
Firmare significa schierarsi a favore di pluralismo di idee e metodologie, collaborazione democratica negli organi collegiali, piena autonomia delle scuole nel decidere il proprio Piano dell’Offerta Formativa, erogazioni di fondi all’intero sistema nazionale di istruzione.
QUESITO TRIVELLE ZERO
5.       Bloccare nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi
Il quesito sulle trivelle vuole cancellare i riferimenti a certe zone dell’Italia che limitano le attività petrolifere esclusivamente in quei luoghi, in modo da render applicabile il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a tutta Italia, per i nuovi interventi in terraferma e in mare al di fuori delle 12 miglia. Dopo il referendum del 17 aprile contro le concessioni già esistenti in mare nelle prime 12 miglia, un quesito sui progetti nella restante parte del territorio italiano.
Non riguarda le concessioni già assegnate dallo Stato, perché colpirle lo avrebbe reso inammissibile.
Firmare significa voler bloccare tutti i nuovi progetti di perforazione e estrazione, ridurre devastazioni e problemi di salute connessi ai progetti petroliferi e rispondere alle analisi di scienziati di tutto il mondo: estrazione e combustione degli idrocarburi causano sconvolgimenti climatici, con grave rischio per la vivibilità della Terra. Le attuali richieste dei petrolieri per nuove concessioni in terraferma e in mare sono oltre 100, su vastissime aree del Paese. Fermiamole!
QUESITO INCENERITORI
6.       Bloccare il piano per nuovi e vecchi inceneritori
Il quesito sugli inceneritori vuole cancellare:

1) la loro classificazione come infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale;

2) il potere del governo di decidere localizzazione e capacità specifica di 15 nuovi impianti e quello di commissariare le Regioni inottemperanti; l’obbligatorietà di potenziamento al massimo carico termico e di riclassificazione a recupero energetico degli inceneritori esistenti;

3) la possibilità di produrre rifiuti in una Regione e incenerirli in un’altra;

4) il dimezzamento dei termini di espropriazione per pubblica utilità e la riduzione dei tempi per la Valutazione di Impatto Ambientale;
Firmare significa schierarsi per la tutela di salute e ambiente; restituire ai cittadini il diritto di decidere sul territorio e alle Regioni il potere di programmazione e gestione in merito ai rifiuti; puntare sul riciclo e sull’Economia Circolare.
PETIZIONE POPOLARE ACQUA
7.       Petizione popolare per legiferare in materia di diritto all'acqua e di gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato
Il governo Renzi vuole privatizzare servizio idrico e servizi pubblici locali, contro il risultato del referendum del 2011.
Il Parlamento sta eliminando ripubblicizzazione e gestione partecipativa del servizio idrico dalla nostra legge d’iniziativa popolare sulla gestione pubblica dell’acqua.
Il decreto attuativo della legge Madia sulla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione riduce la gestione pubblica dei servizi ai casi di stretta necessità e la vieta per quelli a rete; rafforza i soggetti privati; promuove la concorrenza; reintroduce l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito nel calcolo delle tariffe.

Firmare significa riconoscere che l’acqua è un bene comune, schierarsi per il ritiro dei decreti attuativi su aziende partecipate e servizi pubblici locali, per l’approvazione del testo originario della nostra LIP e per il diritto all’acqua in Costituzione.

Per maggiori informazioni visitare:

Oppure contattare il referente per il territorio lodigiano:
Paolo Latella - Unicobas Scuola Lombardia cell. 3386389450
e-mail: paolo.latella@alice.it – unicobas.lombardia@gmail.com


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