Una questione morale nella scuola pubblica laica statale farebbe un mare di bene!

Io sostengo e sosterrò gli insegnanti dalla materna alle superiori (come ho sempre fatto) ma non difenderò mai le persone incompetenti, ladre, violente e fuori di testa che rovinano la nostra categoria. Ricordo che non siamo dei semplici impiegati ma degli insegnanti ed abbiamo il dovere morale, etico e professionale di preparare al meglio i nostri studenti. Siamo un modello educativo per loro. Non giriamoci intorno! Saremo anche tra i migliori insegnanti al mondo ma c'è la necessità di una vera valutazione con ispettori di materia per singoli dipartimenti e controlli psicologici almeno ogni tre anni per tutto il personale della scuola statale e privata.

Il nostro sistema non prevede gli ispettori ministeriali di materia, invece dovremmo averli perchè queste figure hanno il dovere di aiutare il docente non soltanto di valutarlo. Dopo un anno in un istituto scolastico tutti i docenti riceverebbero una valutazione che permetterebbe innanzitutto di verificare se l'insegnante abbia conoscenze e competenze, come vive il rapporto con gli studenti, colleghi, dirigenti, personale non docente, famiglie. Alla fine se la valutazione fosse positiva riceverebbe un aumento sostanziale di stipendio. Se invece la valutazione fosse negativa, avrebbe soltanto un altro anno per mettersi in “regola” altrimenti fuori dalla scuola.

Prima di dare la colpa al Governo (che di colpe ne ha tantissime, sulla scuola ha approvato la Legge 107 /2015 (un solo articolo e 212 commi quasi tutti incostituzionali) dobbiamo, secondo me, fare autocritica, che va dalle grandi dormite nei collegi docenti, del disinteresse alle riunioni sindacali, l’effetto “spia russa” (che coinvolge sia il personale non docente che gli insegnanti, raccontando tutto al dirigente per poi avere il permesso per motivi di famiglia che paradossalmente gli tocca senza chiederlo).

Quando nelle riunioni sindacali si tocca il rapporto di lavoro, la questione dell'attività scolastica e il comportamento del personale Ata e dei docenti si accende la protesta.
Litigano perchè un collaboratore scolastico non vuole pulire uno spazio in più o non vuole sostituire il collega. Si decide di dividere le ferie con i recuperi per il personale Ata e puntualmente molti durante le vacanze di Natale si mettono in malattia creando problemi ai colleghi, per non parlare di chi si rifiuta di pulire i bagni. Ma attenti al fondo d’istituto assegnato al collega. Banalità? Non credo proprio.

Discussioni su discussioni con le RSU che diventano i punti di riferimento degli sfoghi morali del personale scolastico, diventiamo degli psicologi... ma non lo siamo.
Chi non è RSU non può immaginare il livello di stress che si raggiunge in una scuola. Sei in mezzo tra il personale (ata e docenti) e il dirigente... ma alla fine si riesce a raggiungere la firma del Contratto Collettivo Decentrato d’Istituto (dopo diversi incontri con il dirigente scolastico e le assemblee sindacali) che deve essere approvato e firmato dal dirigente scolastico, dai componenti RSU d’Istituto e dalle organizzazioni sindacali confederali, successivamente approvato anche dai Revisori dei Conti. 

Colleghi (insegnanti) che in quasi tutte scuole dalle materne alle superiori sono dei veri professionisti, in Lombardia ne ho conosciuti tantissimi, anche agli esami di Stato come Presidente ho avuto sempre dei commissari con i quali è stato bellissimo lavorare insieme. Grande collaborazione e grande professionalità.

C'è purtroppo anche l'altra faccia della scuola che conosciamo tutti. Insegnanti che hanno dimostrato un livello di ignoranza, arroganza, violenza psicologica nei confronti dei bambini e pur avendo avuto delle denunce dirette al dirigente scolastico e all'USR della Lombardia... insegnano tranquillamente nelle scuole della provincia di Milano. Una che si permette di dire alla classe e specificatamente ad una bambina egiziana: stai zitta altrimenti mando la polizia dai tuoi genitori e li faccio cacciare dall'Italia, un'altra che rubava le risme di carta e il cibo dalla mensa scolastica, una che affermava che il Cenacolo di Leonardo era nel Duomo dando degli ignoranti ai bambini, un'altra che affermava... che il Lago Maggiore si vedeva dai balconi di Ossona (MI). Un’altra diceva ad una bambina di non frequentare la sua migliore amica che è DSA ma di frequentare altre bambine perché con lei non impara nulla... volete che vada avanti? Tanti insegnanti sbagliano lavoro... ma nessuno ha il coraggio di fermarli!

Una questione morale all'interno della nostra categoria farebbe un mare di bene!
Solo chi sta in classe, solo chi si misura quotidianamente con gli studenti, con i genitori, con il territorio può migliorare le proprie conoscenze e competenze didattico educative, migliorando inoltre anche l’area culturale e professionale nell’ambito della propria materia. Chi non ha mai fatto errori? Tiri pure la prima pietra, ma gli errori non possono essere la non preparazione anche dopo dieci anni... la violenza fisica e psicologica nei confronti degli studenti. Quello non si può accettare ed io che sono dirigente di un sindacato non posso difenderlo perchè nella scuola non ci deve essere posto per i violenti, per i fuori di testa, la scuola deve essere un luogo dove gli alunni possono accrescere il pensiero critico, la cultura generale, le conoscenze e le competenze nelle singole materie. Un modello didattico educativo che deve far innamorare gli studenti non farli scappare... spaventare... odiare la scuola.

La scuola pubblica laica statale non ha bisogno di comitati di valutazione ma di insegnanti professionisti ben retribuiti che amano insegnare e siano i pilastri della democrazia di una nazione.

La migliore risposta alle mamma e i papà che si lamentano dei “cattivi insegnanti” è proprio questa, essere valutati da veri esperti di materia (ispettori di materia purtroppo in Italia non esistono) e non dai dirigenti tuttologi che premieranno... chi in fondo non ha avuto accesso al FIS (Fondo d’istituto).

Paolo Latella 
Insegnante e giornalista 
Dirigente nazionale del sindacato Unicobas 
Segretario della Lombardia
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