Ecco perchè mi candido come RSU all'Istituto Tecnico Economico "A. Bassi" di Lodi


Care colleghe e cari colleghi,

vi rubo pochi minuti per informarvi che ho deciso di presentarmi come candidato RSU Unicobas nel nostro istituto (ITE A. Bassi di Lodi)

Lo so è un impegno difficile ma credo che sia importante avere un punto di riferimento che segua la vita scolastica, che contratti in modo autonomo senza pressioni di alcun genere né accordi con i sindacati confederali facendo rispettare i diritti del personale docente e ata, ricordando però anche i doveri per non rischiare di cadere in errore...

Ringrazio il collega RSU Salvatore Sias per l'impegno e grandissima professionalità e conoscenza del diritto scolastico dimostrato in questi anni.

Se dovessi essere eletto, affronterò con molta attenzione ogni problema, richiesta, quesito che mi verrà sottoposto dai colleghi e il personale Ata, è importante seguire con attenzione il rapporto tra il DSGA e il personale Ata, il rapporto del dirigente con il personale docente sempre nell'ambito che compete l'RSU.

E' prioritario che il personale scolastico sia supportato e difeso ma anche informato delle ultime novità sulla normativa scolastica e sindacale.

La scuola pubblica statale, rischia di soccombere per colpa di una Riforma che molti addetti ai lavori non considerano positiva anzi costringerà gli insegnanti e il personale non docente a maggiori carichi di lavoro, una professionalità al ribasso piena di cambiamenti, senza sostanziali aumenti e valorizzazioni economiche.

Ecco come cambierà :

Crediti professionali:
Sono quelli assunti all'interno della scuola per promuovere e sostenerne l'organizzazione e il miglioramento, sia nella sua attività ordinaria (coordinatori di classe) sia nella sua attività progettuale. I crediti saranno inserti in un porfolio online pubblico

Progressione carriera:
Avverrà attraverso un riconoscimento e valorizzazione delle competenze acquisite e dall'attività svolta per il miglioramento della scuola.

Il portfolio del docente è vagliato dal Nucleo di Valutazione interno di ogni scuola, a cui partecipa un membro esterno.

Trattamento economico e progressione carriera:
Non ci sarà soltanto l'anzianità di servizio a determinare la carriera dei docenti. Ogni docente avrà uno stipendio base, che potrà essere integrato nel corso degli anni in due modi, complementari e cumulabilità:

Gli scatti stipendiali ogni 3 anni (scatti di competenza), legati all'impegno e qualità del lavoro;

Ogni 3 anni due terzi (66%) di tutti i docenti di ogni scuola (o rete di scuole) avranno diritto ad uno scatto di retribuzione.

Si tratterà del 66% di quei docenti della singola scuola o rete ch e avranno maturato più crediti nel triennio precedente.

Un salario accessorio e variabile per lo svolgimento di ore e attività aggiuntive ovvero progetti legati alle funzioni obiettivo o competenze specifiche (BES, VALUTAZIONE, POF, ORIENTAMENTO, INNOVAZIONE TECNOLOGICA)

Se pensate che io possa essere utile e di supporto in questa fase particolarmente difficile, vi chiedo allora di votarmi e di informare i colleghi della mia candidatura inoltrando questa email ai loro indirizzi di posta.

Di seguito allego il nostro IL PROGETTO SINDACALE DELL'UNICOBAS PER LA SCUOLA

CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda parlano di contratto, ma fanno finta di non sapere che proprio grazie all’accordo siglato da loro con Tremonti siamo in blocco, che il contratto da biennale (per la parte economica) l'hanno fatto diventare triennale e soprattutto che hanno portato la scuola nel calderone indistinto del pubblico impiego, all'interno del quale vige la regola (DL.vo 29/1993) che gli 'aumenti' non possano superare l'inflazione programmata dalla parte datoriale (Ministro dell'economia). Per questo, col passaggio dalla lira all'euro, avemmo un rinnovo del 2% a fronte del dato Istat al 6% e di un aumento dei prezzi al consumo pari al 50%. Per questo, dal 1995 abbiamo contratti sempre sotto l'inflazione dichiarata (dato Istat) e reale (incremento vero del costo della vita) e non potremo MAI neppure avvicinarci alla media retributiva europea, ove siamo (tenendo presente anche la diversità dei costi standard) all'ultimo posto, persino sotto a Grecia e Portogallo. O si esce dal pubblico impiego e dal campo di vigenza del DL.vo 29/1993, come l'Unicobas vuole da anni, o risulta PERSINO RIDICOLO parlare di stipendi (...europei).

Con il DLvo 29/93 il governo Amato, col placet di CGIL, CISL, UIL, privatizza il rapporto di lavoro della Scuola (ma non dell'Università, dei magistrati, dell'esercito, della sicurezza). Questo è il primo passo essenziale dell'impiegatizzazione del corpo docente. Da allora non esiste più il ruolo, bensì l'incarico a tempo indeterminato (tipico un tempo del supplente annuale), o a tempo determinato per i precari, che sarebbe come dir loro 'lasciate ogni speranza o voi che non siete entrati'. Il ruolo era soprattutto uno scudo a garanzia dell'autonomia della funzione docente e del rispetto del dettato costituzionale sulla libertà di insegnamento, tipico del lavoratore 'non subordinato' e professionale (valutabile, in caso di controversie, solo da chi ha competenze per farlo com’erano i consigli di disciplina eletti previsti dai Decreti Delegati ed aboliti nel 2008 da Brunetta). L'eliminazione del ruolo, e la contestuale trasformazione del preside in 'datore di lavoro', annunciava già nel 1993 la figura del 'dirigente' (ruolo aziendalista che confligge con la comunità educante e con l'ambito collegiale e democratico di autogoverno della scuola). Il dirigente, introdotto con la cosiddetta 'autonomia' nel 2000, è diventato quindi l'arbitro assoluto di ogni controversia disciplinare, insieme all'Ufficio Scolastico Provinciale. Essi decidono 'inaudita altera parte'. Infine, come avrebbe voluto la Aprea con il suo ddl, ma anche Ichino e la Giannini oggi, il dirigente potrà diventare anche l'arbitro delle assunzioni scuola per scuola senza controllo pubblico ed il 'valutatore' delle 'performance di qualità'. Per questo, con l’ausilio di Confederali ed ‘Autonomi’, la controparte persegue lo smantellamento di quel che resta degli organi collegiali: Collegio Docenti (che si vorrebbe solo consultivo) e Consiglio di Istituto (da trasformare in 'consiglio di amministrazione’ di scuole-fondazioni). Grazie alla cd. ‘autonomia i Consigli Scolastici Provinciali non esistono più dal 2000 e gli insegnanti non eleggono più il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione dal 1997: se avessero tolto organismi di tale importanza a qualsiasi altra categoria professionale ci sarebbe stata un'insurrezione, mentre noi abbiamo avuto persino un ministro che intendeva 'valutarci' a quiz, come poi imposto agli studenti con il dozzinale metodo Invalsi.

Dulcis in fundo, la vexata quaestio degli automatismi d'anzianità. Il Dlvo 29/93 li cancella del tutto. Per noi è stato seguito un 'percorso a tempo': il 'congelamento' non è che l'anticamera dell'eliminazione degli scatti. Erano biennali e sono stati trasformati in 6 'gradoni': il primo di 3 anni, i successivi tre di 6 anni e gli ultimi due di 7. Anche senza alcun rinnovo contrattuale, oggi avremmo una retribuzione molto più alta se avessimo conservato quegli scatti. S'è detto che con quegli aumenti d'anzianità (che invece hanno conservato i docenti universitari, i magistrati ed i militari di carriera) 'sarebbero andati avanti tutti, anche i cialtroni'. Però persino la Svizzera, paese 'meritocratico'-liberista per eccellenza, che non prevede automatismi d'anzianità per nessuno, li conserva SOLO per gli insegnanti (e sono annuali), perché in tutto il mondo si sa bene che ad insegnare si impara soprattutto insegnando.

Per le ragioni su addotte, l'Unicobas vuole un contratto specifico per tutta la scuola fuori dall'area del pubblico impiego (dove non è prevista certo la 'libertà di impiegamento' e dove non esistono le responsabilità penali che gravano su chi a che fare con minori) e l'istituzione di un Consiglio Superiore della Docenza (con diramazioni provinciali), adibito a garantire, così come per la Magistratura, l'autonomia e la terzietà della Scuola pubblica. Senza tutto ciò la privatizzazione della scuola e la sua subordinazione alle caste della politica ed agli interessi economici di parte, è sicura. Per tutta la scuola, docenti ed ata, dal momento che anche un collaboratore scolastico ha competenze di vigilanza che un usciere del ministero non ha, dal momento che gli aiutanti tecnici hanno competenze di coadiuzione educativa e gli amministrativi firmano bilanci di milioni che ovunque (anche nel sistema privato) darebbero luogo a retribuzioni ben più alte.

Cordialmente vi saluto...

e ci vediamo domani a scuola

Un abbraccio


Paolo Latella

Commenti

Post popolari in questo blog

Gli articoli 33 e 34 della Costituzione

Insegnanti su più scuole. Come decidere la ripartizione degli impegni?

Ha senso chiamarla ancora Italia?