Pensioni Quota 96 Scuola: 30 giugno decisivo? Si lavora a 3 soluzioni.

Come ormai noto a chiunque segua con interesse l’iter di riforma della previdenza, il prossimo 30 giugno si terrà alla Camera il dibattimento in vista della possibile risoluzione dei casi esodati e Quota 96 Scuola.

In particolare il caso pensioni Quota 96 Scuola potrebbe trovare importanti risposte, anche e soprattutto perché il governo Renzi non può più sfuggire ad un preciso impegno messo per iscritto all’interno del DEF; nonostante il ministro per le riforme Costituzionali Maria Elena Boschi abbia già ‘messo le mani avanti’ sottolineando che ‘non sarà facile trovare le risorse economiche’ l’impressione è che il dibattimento di fine giugno possa essere quello giusto per chiudere la vertenza.

Cerchiamo allora di fare il punto in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola tentando di ricostruire le tre vie che starebbe vagliando il governo in vista della discussione in Aula.

Pensioni Quota 96 Scuola: Renzi senza scuse, onorerà l’impegno? Tre le soluzioni al vaglio

Il dibattimento relativo al caso pensioni Quota 96 Scuola sarebbe dovuto iniziare nella giornata di ieri, ma Renzi e il suo esecutivo hanno preferito imboccare la via più comoda dando corso all’ennesimoslittamento dei tempi; solo la mediazione di Laura Boldrini, successiva alle aspre critiche mosse contro il rinvio da M5S, Sel, FI e Lega Nord, ha consentito di ricalendarizzare la discussione, adesso in programma giorno 30 giugno.

Nonostante tutto, l’impressione è che il caso pensioni Quota 96 Scuola possa presto conoscere una risposta definitiva: Renzi e il governo sono chiamati ad intervenire per via di un preciso intendimento inserito nelDEF, ecco che nessuno dei vertici istituzionali può permettersi ulteriori rinvii che oltre a compromettere il cammino delineato nello stesso DEF farebbero scadere le istituzioni nel ridicolo (cifre molto più elevate dei 450 milioni di euro necessari vengono sovente reperite in un batter d’occhio).

Per risolvere il caso pensioni Quota 96 Scuola, il governo sta vagliando sostanzialmente tre vie:

1. Concedere, come da pdl Ghizzoni-Marzana, il pensionamento con le norme pre riforma Fornero;
2. Procedere alla predisposizione di una legge delega;
3. Dar corso ad una sorta di prepensionamento senza decurtazione alcuna sugli assegni pensionistici.

Premesso come si tratti di ipotesi frutto delle ultime indiscrezioni, va immediatamente precisato che quella descritta dal punto 3 appare come la mossa meno probabile; il provvedimento era infatti collegato al prepensionamento pro lavoratori statali, ma l’esclusione della manovra dalla riforma della PA ha complicato tutto.

Quella delle legge delega appare invece la misura al momento più probabile, mentre la pdl Ghizzoni-Marzana sconta, come ormai risaputo,il problema delle coperture economiche: ‘Qualora dalla Ragioneria Generale dello Stato dovessero essere posti i soliti problemi di reperimento dei circa 400 milioni di euro annui necessari per sovvenzionare l’operazione - ha spiegato il presidente di Anief Marcello Pacifico parlando del caso pensioni Quota 96 Scuola -, ricordiamo che il personale a fine carriera viene sostituito da neo-assunti la cui retribuzione è decisamente inferiore: sarebbero proprio gli stipendi inferiori, in media del 30%, a coprire in larga misura gli esborsi richiesti dall’operazione’. Staremo a vedere, il 30 giugno tutto sarà più chiaro.

fonte: http://it.blastingnews.com/lavoro/2014/06/pensioni-quota-96-scuola-renzi-senza-scuse-30-giugno-decisivo-si-lavora-a-3-soluzioni-00105692.html

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