Ispezione subito all'Istituto Pacioli di Crema (CR) e solidarietà agli studenti!

Ispezione al Pacioli di Crema (CR) subito e solidarietà agli studenti!

Ancora una volta siamo costretti a parlare di contributo scolastico.

Come alcuni giornali locali hanno riportato circa 2 settimane fa, al Pacioli continua la morsa del preside Giuseppe Strada contro gli studenti e le famiglie non paganti i contributi scolastici.

Già pochi giorni dopo la scadenza per il pagamento dei bollettini, decine di studenti erano convocati nelle segreterie per rispondere alla domanda: “perché non hai pagato? Se non paghi dobbiamo disattivare i servizi”. Alla risposta: “non pago, la scuola deve essere gratuita” magicamente non si è più riusciti ad accedere al servizio PostaPacioli, che è stato molto vantato dal dirigente scolastico durante gli open day e le interviste alla Rai. Dunque ci domandiamo: perché non dice anche che usa il servizio come arma di ricatto nei confronti dei non paganti?

Certo, questo costituirebbe una cattiva pubblicità per la scuola. In effetti alcuni docenti hanno apostrofato gli studenti che stanno conducendo una battaglia per una scuola pubblica, gratuita, di qualità e democratica con la frase “voi state danneggiando l’immagine della scuola”.

Poco dopo la disattivazione del servizio di PostaPacioli sono apparsi nelle segreterie “i registri dei non paganti”, in modo tale che lo studente che si rechi in segreteria a domandare: “scusi potrei prenotare il servizio PeerEducation (uno dei servizi di recupero)?” si senta rispondere “Aspetta che controllo se hai pagato …. Mi dispiace, non hai pagato, il servizio non ti è più accessibile”.

Questa logica, stando alle dichiarazioni del Preside, verrà estesa a tutti i servizi scolastici, compresa l’assicurazione obbligatoria, anzi, il Preside si spinge oltre affermando sul giornale “Cremaoggi” quanto di sotto riportato:
“Fare l’assicurazione – precisa il preside - non è un atto obbligatorio per la scuola”. Ed aggiunge: “l’assicurazione è legata al contributo cosiddetto volontario, che negli istituti tecnici professionali non è volontario ma obbligatorio”. Insomma, conclude Strada: “l’assicurazione è legata al contributo che viene pagato, e all’interno del contributo c’è anche la quota assicurativa”.

A tali affermazioni rispondiamo subito chiedendo: dove l’ha letto che negli istituti tecnici e professionali il contributo è obbligatorio?

Perché nella circolare (tra l’altro arrivata anche al Pacioli) del Ministero dell’Istruzione riguardante i contributi scolastici è dichiarato : “Si ricorda, infine, che qualunque discriminazione ingiustificata a danno degli studenti derivante dal rifiuto di versamento del contributo in questione risulterebbe del tutto illegittima e gravemente lesiva del diritto allo studio dei singoli. Si invitano, pertanto, tutti i dirigenti scolastici ad astenersi, sia all’atto dell’iscrizione che nel corso dell’anno scolastico, da qualunque comportamento volto ad esigere coattivamente il versamento di contributi il cui carattere resta assolutamente volontario”.

Nel caso la lettura del suddetto frammento non fosse sufficiente, ricordiamo al signor preside che perfino il ministro Giannini ha detto “non è possibile obbligare le famiglie con metodi inappropriati a pagare contributi che per definizione sono volontari. Questo deve essere un principio inderogabile. I presidi lo sanno, ma se qualcuno non dovesse ricordarselo lo faremo noi con una nota che ribadirà questo concetto”.

E se Il Preside attacca, la risposta degli studenti non si fa attendere. Speriamo che non si aspetti dagli studenti di essere applaudito …

Pochi giorni dopo le disattivazioni uno speakeraggio dal balcone della scuola ,ad opera del rappresentante d’istituto, ha riscosso le coscienze degli studenti , i quali hanno iniziato a gettare le basi per la costituzione di un collettivo d’istituto in difesa della scuola pubblica, che ha già visto una prima riunione. Poco dopo i volantini contro le discriminazioni sono apparsi in tutto l’istituto, contemporaneamente ad una raccolta firme tra più istituti, per chiedere il ritiro delle discriminazioni e maggiori fondi, che ha raccolto quasi un migliaio di firme in pochi giorni e continuerà.

Qualcuno potrebbe chiedersi: alla difesa degli studenti come avrà reagito il preside? Il Preside che nel Consigli d’Istituto si definisce “democratico” ha reagito come il peggio reazionario: abolite le assemblee studentesche, disattivazione di ulteriori servizi e soppressione del fondo per l’autonomia studentesca (ricordiamo alla domanda “ci serve usare il fondo per ristrutturare l’aula studio, come possiamo fare?” la risposta “fondi? Prima non pagate i contributi e ora volete pure attingere ai vostri fondi? Sapete la vostra campagna crea problemi di bilancio, bisogna fare economia, se volete autofinanziate”.)

Per quanto riguarda le assemblee studentesche si precisa che lui afferma “vi riunite sabato mattina come previsto dalla legge in materia di assemblee dei rappresentanti di classe”, peccato che l’istituto Pacioli ha sempre previsto la riunioni durante orario scolastico solo ora che gli studenti sono in opposizione con la linea del preside vengono spostate quando non si ha lezione sapendo dell’impossibilità degli studenti di venire a scuola (1000 studenti su 1600 non sono di Crema).

Come studenti vogliamo far notare, inoltre, come le disattivazioni stiano riguardando per la maggior parte servizi che non hanno costi per l’istituto scolastico: l’assicurazione scolastica è a carico delle famiglie, andrebbe solo divisa dal bollettino del contributo scolastico; i colloqui di lavoro non hanno un costo per l’istituto esattamente come PostaPacioli.

C’è tuttavia un lato divertente, se non fosse tragico vista la gravità del fatto: non viene messo per iscritto un elenco dei servizi disattivati con una motivazione, tutto viene detto solo verbalmente. Quando in maniera ufficiale è stato chiesto dal rappresentante degli studenti, la risposta arrivata è stata la seguente “i bilanci d’istituto, da lei ripetutamente analizzati e approvati, prevedono chiaramente quali sono i singoli interventi finanziati con il contributo di laboratorio”. E’ scontato dire che il Preside ha evaso la domanda non comunicando nulla di quanto richiesto, ossia l’elenco dei servizi disattivati, ma si spinge addirittura ad affermare un’approvazione del bilancio non avvenuta, infatti, nell’ultimo Consiglio d’Istituto tutta la componente studenti ha votato o contro o astensione all’approvazione del bilancio.

Ora pretendiamo che il provveditore dott.ssa. Bianchessi intervenga immediatamente per far cessare simili discriminazioni del tutto illegali mandando un’ispezione che ascolti tutti i rappresentanti d’istituto degli studenti del Pacioli. Dire che a Crema sia tutto regolare nella richiesta dei contributi (come affermato dal sottosegretario all’istruzione) ci sembra assolutamente “fantascientifico”, a meno che non sia del tutto regolare ricattare uno studente con frasi del tipo “o paghi o ti disattivo il servizio” oppure continuare ad esercitare pressioni sugli studenti e sulle famiglie con richieste di denaro.

Inoltre invitiamo tutte le organizzazioni politiche e non che difendono il diritto allo studio a esprimere solidarietà agli studenti del Pacioli, gli studenti non vanno lasciati soli perché il preside ha solo da guadagnare nell’isolarli.

Collettivo Pacioli in difesa della scuola pubblica
Sempre in Lotta – Coordinamento Studentesco

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