Il Piano strategico del ministro Giannini a favore delle scuole “paritarie” religiose


Il Piano strategico del ministro Giannini a favore delle scuole “paritarie” religiose
di Paolo Latella

Dopo il dossier denuncia con la cartina della vergogna ecco un elemento che proverebbe il piano strategico per controllare e cancellare la scuola statale.

Continuo a ricevere email di solidarietà, per aver pubblicato il dossier contenente la cartina della vergogna, dove sono segnalate le province con le scuole paritarie illegali che sfruttano gli insegnanti senza pagarli in cambio a volte del punteggio. Il sistema dei diplomifici e delle scuole paritarie che non pagano i proff non l’ho certo scoperto io, c’è da anni, ma ultimamente la situazione pare sia peggiorata ulteriormente, visto il numero elevato di segnalazioni ricevuto da tutta Italia. Forse per questo sono stato minacciato e “consigliato” di abbandonare questa strada…

Peccato che le persone che avrebbero dovuto rispondere – mi riferisco all’ex Ministro Maria Chiara Carrozza e all’attuale sen. Stefania Giannini – non l’hanno fatto.

Ho ricevuto, come ho segnalato sul dossier, la telefonata del segretario personale del Ministro Carrozza, il dott. Marco Bani che mi chiedeva se gentilmente avrei potuto inviare una copia del dossier al suo indirizzo perché il Ministro non l’aveva mai ricevuto (????).

                                     
Come ovviamente potete immaginare, rinviai il documento, aggiornando la cartina della vergogna, telefonai per verificare se l’avessero ricevuto e mi risposero di sì ma solo dopo altri due invii. Casualmente era finita nella cartella dello spam. Ma niente di più.

La storia si fa interessante quando una collega mi invia in posta uno scorcio di dialogo su twitter tra lei e il dott. Marco Bani, il quale, dopo che la nuova ministra Giannini si era insediata al dicastero di via Trastevere a Roma, fa un’affermazione chiarissima: “Penso che il nuovo ministro debba guardare attentamente il documento”.

Insomma tutta la segreteria, compreso il ministro Maria Chiara Carrozza, conosceva l’esistenza del dossier, ma non fece nulla.

Era chiarissima la posizione della Carrozza, non fare nulla e lasciare al suo successore la patata bollente… perché intervenire con controlli a tappeto sulle 18.000 scuole paritarie presenti sul territorio nazionale di cui il 73 % sono religiose?

Ricordo che la ministra aveva appoggiato le scuole paritarie nel referendum di Bologna, andò poi a Brescia ad inaugurare il Liceo paritario Carli che lei stessa aveva appunto autorizzato nella sperimentazione dei quattro anni. Insomma, decise di soprassedere.

Il nuovo Ministro Stefania Giannini ha ricevuto dal sottoscritto il 26 febbraio alle 15,46 il dossier sulle scuole paritarie illegali ma non ha ancora risposto e non credo risponderà…

Già nelle prime uscite pubbliche aveva chiarito il suo pensiero sull’istruzione sui canali Rai (radio e televisione): Le scuole paritarie devono avere maggiori fondi e gli stessi diritti della scuola statale!

Recentemente il capo del Dicastero di via Trastevere è andata in una scuola paritaria a Verona, dove ha elogiato il valore del sistema privato paritario.

Quello che è strano che queste affermazioni riprendono purtroppo il piano strategico già in mano a Matteo Renzi e alla stessa Ministra, inviato il 24 febbraio 2014 dal presidente nazionale Roberto Gontero dell’AGeSC –Associazione Genitori Scuole Cattoliche.

Un piano in accordo con la Compagnia delle Opere che affosserebbe pericolosamente, ancora di più, la scuola statale.

Ecco quali sono le richieste che il Ministro Giannini intenderebbe rispettare:

RICHIESTE PER L’IMMEDIATO:

1. Garantire certezza ai fondi per la scuola paritaria sia recuperando nelle previsioni di spesa dello Stato per le scuole paritarie l’intero importo di 530 milioni, almeno a partire dal 2016, sia inserendo nella prossima legge di stabilità i fondi tagliati per il 2015 e, infine, mettendo in atto i necessari provvedimenti amministrativi affinché in tutte le regioni le erogazioni
avvengano in tempi ragionevoli e certi.

2. Studiare immediatamente soluzioni per la TARES, così come pare si sia fatto per l’IMU: appare logico che tutte le scuole, statali o paritarie, siano trattate nello stesso modo nel rispetto della legge 62/2000 e dell’equipollenza di trattamento previsto dalla Costituzione.

3. Pagare il sostegno per gli alunni disabili nella scuola paritaria: è un diritto personale di cui è portatore ogni alunno disabile.

4. Estendere il sistema di Istruzione e Formazione Professionale a tutte le Regioni e garantire certezza e continuità di risorse regionali e nazionali considerando anche il fatto che i costi dei Centri FP, come accade anche per la scuola paritaria, sono nettamente inferiori ai costistandard statali.

RICHIESTE PER IL FUTURO:

Per realizzare un rinnovato sistema scolastico di qualità l’AGeSC ritiene indispensabili i seguenti interventi:

1. autonomia dei singoli istituti scolastici attribuendo alle scuole poteri reali in materia di organizzazione del curricolo e utilizzo delle risorse umane e finanziarie, realizzando così un sostanziale superamento del monopolio statale dell’istruzione e dando spazio e significato alla comunità come dimensione dotata di propria soggettività;

2. piena attuazione della parità fra scuole statali e non statali che realizzi le condizioni per il diritto di scelta delle famiglie, usando il parametro del “costo medio per studente” indicato dal Ministero per l’Economia per individuare le scuole obbligate al pagamento dell’IMU;

3. ampliamento a tutte le Regioni del sistema pluralistico di istruzione e formazione professionale;

4. implementazione del sistema di valutazione nazionale;

5. valorizzazione professionale degli insegnanti, anche attraverso il merito, e un nuovo reclutamento che garantisca stabilità e continuità didattica del corpo docente;

6. definizione della governance della scuola che permetta un reale coinvolgimento dei componenti la comunità scolastica e del territorio;

7. rinnovamento del sistema di orientamento che consenta alla scuola di rispondere alla domanda delle persone e del mercato del lavoro.

Avete letto le richieste, se fossero tutte rispettate, la scuola statale avrebbe le ore contate, perché il Ministero avrebbe a carico la spesa di tutti gli insegnanti di sostegno (100.000 docenti), le spese dirette e indirette nella gestione degli studenti disabili. La chiamata diretta degli insegnanti con la cancellazione definitiva della libertà di insegnamento. La privatizzazione delle strutture statali con l’effetto che nessuno aveva mai pensato prima… e se fosse l’Ente che gestisce la scuola paritaria religiosa a gestire una scuola statale?

Credo che sia veramente arrivato il momento che tutte le forze politiche, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e i comitati che hanno a cuore la scuola statale e l’art. 33 della Costituzione scendano in campo con un unico impegno, quello della difesa dell’istruzione statale e garantire gratuitamente l’istruzione a tutti i cittadini italiani.

Prima di chiudere questo pezzo vorrei segnalare la proposta di legge presentata dal l’on. Gianluca Vacca M5S della VII Commissione Cultura ed Istruzione della Camera dei Deputati contro i diplomifici.

Mi auguro di sbagliarmi ma veramente… vorrei che Matteo Renzi dicesse che le richieste di Comunione e Liberazione non sono fattibili e che bisogna rispettare la scuola statale. Un sogno, vero, colleghi?

Viva la scuola pubblica statale italiana!

Paolo Latella
insegnante e giornalista
Membro dell'Esecutivo Nazionale del Sindacato Unicobas Scuola
Segretario Regionale Lombardia

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