Un chiarimento è doveroso!

Cara Fabiola, insegno da 28 anni, io non parlo di bestie, gli alunni non lo sono, anzi... molti di loro sono molto preparati... ma non al punto di valutare un docente. Converrà con me che la goliardia in classe spesso prende il sopravvento. In merito alle conoscenze degli insegnanti, mi consenta... non sono gli alunni che devono giudicare la preparazione di un docente, ma organi preposti per farlo. L'insegnante deve insegnare... e non deve fare l'educatore, si rilegga l'articolo 33 della Costituzione Italiana. Confondiamo spesso l'istruzione con l'educazione. Possiamo affermare che l'insegnante può essere visto come un modello educativo questo si... ma mai scambiare i due ruoli. Io come docente preparo i miei alunni e comunico le conoscenze in diversi modi, con lezioni frontali, con lim, con video proiettore, con la costante attività didattica offrendo ai miei alunni un blog didattico e nel tempo diventano competenze. In Italia, sta passando uno strano messaggio... che gli insegnanti sono una categoria che non è in grado di fare il proprio mestiere. Questo è grave e nello stesso tempo pericoloso. Un paziente in sala operatoria non guarda del chirurgo nè il colore della pelle, nè la sua posizione sociale, nè la sua etica,nè la sua religione, la sua sessualità... insomma quello che chiedono i docenti è il rispetto del diritto costituzionale che è quello di insegnare agli studenti in una scuola dove si respira cultura. Lei che è stata oppure lo è ancora una studentessa dica la verità, dica quanti suoi compagni o amici ha conosciuto nella scuola, quanti giovani ci sono che non hanno voglia nè interesse a seguire corsi e test.
Solo con continui rimproveri e sollecitazioni si riesce a fare lezione. Diciamo la verità, oggi una parte degli studenti sono diventati tuttologi... si sentono in diritto di affermare tutto e il contrario di tutto, non parlo di comunicazione positiva, confronto culturale ma sparare cavolate... ed avere alle spalle genitori che vivono situazioni complesse dentro le mura di casa e pur di non far soffrire il proprio figlio... lo difendono sempre e comunque... anche di fronte agli evidenti errori e alle lacune perchè non studia. Rispetto! Rispetto! Punto!
In merito allo sciopero, le ricordo che i docenti sono professionisti della didattica e come tali dovrebbero essere pagati e valutati, invece abbiamo un corpo ispettivo nazionale di soli 40 ispettori che non riusciranno mai a verificare in modo trasversale la preparazione di tutti i docenti... allora il Governo (di centro destra e centro sinistra) cosa fa? Crea una serie di batterie di test e assegna una valutazione non solo agli studenti ma anche agli insegnanti. Errore madornale, pensi ad una classe dove ci sono almeno dieci studenti che sono stati aiutati negli esami di fine agosto e che di fatto non sono preparati per proseguire l'anno successivo, arriva una nuova docente che si trova per la prima volta in quella classe, come farà in un anno a far recuperare le lacune pregresse ai propri studenti. Sa cosa succederà? Questa docente prenderà un punteggio basso perchè ha avuto la sfortuna di insegnare in un gruppo classe con studenti poco preparati e risulterà che la colpa è la sua... eh già... da un lato ci sono i dirigenti (i presidi) che chiedono allo scrutinio agli insegnanti di aiutare gli studenti... dall'altra invece si valutano i docenti perchè non sono in grado di insegnare... beh.. direi che il sistema scuola è in tilt ed io non accetto assolutamente di essere valutato da un ragazzo che sa contare fino a tre e a quattro suda. Rispetto, lo ripeterò fino alla morte! Se vuole conoscere le mie idee di scuola pubblica legga il documento cliccando sul link, troverà il programma che ho inviato alla VII Commissione Cultura ed Istruzione della Camera dei Deputati. Buona serata.
https://www.facebook.com/notes/paolo-latella-uno/la-mia-proposta-per-una-scuola-pubblica-di-qualità/10151313900378925

prof. Paolo Latella 

Segretario Regionale Unicobas Scuola Lombardia

Commenti

Post popolari in questo blog

Gli articoli 33 e 34 della Costituzione

Insegnanti su più scuole. Come decidere la ripartizione degli impegni?

Ha senso chiamarla ancora Italia?