FLC CGIL nazionale: Organi collegiali: serve una riforma vera



Come si fa a governare una scuola che dal 1999 subisce continue modifiche, riforme o controriforme che siano, con organismi istituiti nel 1974?

Gli organi collegiali della scuola hanno infatti ben 36 anni e sono indubbiamente inadeguati alla scuola autonoma, come configurata dalla riforma costituzionale del 2001. Andavano riformati già 11 anni fa. Ora, dopo le vicissitudini dell'era berlusconiana e i tentativi di trasformare la scuola pubblica in azienda privata on demand, finalmente il Parlamento sta discutendo un
disegno di legge di riordino degli organi di governo della scuola autonoma. Il ddl in una prima versione conteneva alcuni discutibili articoli della precedente proposta Aprea, che avevamo duramente contestato. Questi articoli escludevano dagli organismi la rappresentanza del personale ATA, compreso il DSGA relegato al ruolo passivo di verbalizzatore e mancava un canale certo per la partecipazione di genitori e studenti. In un documento sono illustrati tutti i punti critici e controversi che abbiamo proposto di cambiare presentando i nostri emendamenti ai gruppi parlamentari.

Chi deve governare la scuola? La filosofia che ispira la FLC è una sola: al governo della scuola debbono partecipare, ognuno con le proprie responsabilità, tutte le componenti: la dirigenza, la docenza, il personale ausiliario, tecnico e amministrativo, ma anche i genitori e gli studenti in quanto fruitori del servizio e i rappresentanti del territorio.

La nostra iniziativa ha marcato un primo successo, infatti il testo licenziato dalla Commissione cultura della Camera sarà inviato al Senato con diversi ordini del giorno che recepiscono buona parte delle nostre osservazioni sulla partecipazione del personale ATA, di studenti e genitori e sugli statuti e sulla presenza dei privati. Ma il percorso parlamentare non sarà brevissimo. La pausa estiva lo rallenterà. La FLC chiede anche che la discussione su un tema così delicato e importante, quale la nuova governance della scuola, non avvenga solo nel chiuso di una commissione parlamentare. È fondamentale che si apra un dibattito il più possibile partecipato, che le scuole abbiano voce in capitolo e che poi il provvedimento arrivi in aula.

L'impegno della FLC sarà rivolto a sviluppare questa discussione, soprattutto tra i diretti interessati, quelli che la scuola la fanno vivere ogni giorno e ne conoscono i problemi. Le riforme calate dall'alto hanno provocato solo danni che le scuole (e gli alunni) stanno pagando sulla propria pelle. Hanno diritto di riprendersi la parola.



Cordialmente
FLC CGIL nazionale

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