UNIVERSITA’, RODANO (IDV): “VENTIMILA RICERCATORI A RISCHIO. AL SUD SITUAZIONE UNIVERSITA’ E’ GRAVISSIMA”

UNIVERSITA’, RODANO (IDV): “VENTIMILA RICERCATORI A RISCHIO. AL SUD SITUAZIONE UNIVERSITA’ E’ GRAVISSIMA”
“Ventimila ricercatori precari rischiano di essere espulsi dall’Università italiana, e per loro naturalmente non ci sarebbe nemmeno l’Aspi, il mirabolante ammortizzatore sociale voluto dal ministro Fornero: ecco il lascito del triennio Gelmini, cui l’attuale esecutivo si pone al momento in sostanziale continuità”. E’ quanto dichiara in una nota Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione dell’Italia dei Valori, a proposito del rapporto presentato stamane in Senato dall’ADI, Associazione Dottorandi Italiani.
“D’altra parte il blocco del turn-over e i tagli ai fondi MIUR non potevano produrre altro” dichiara Giulia Rodano. “Il rapporto dell’ADI descrive questo dissesto in modo spietato: in primis, crolla il numero di dottorati disponibili; un posto su due è privo del sussidio; picchi al ribasso soprattutto al sud, dove peraltro, in occasione di un incontro col rettore dell’UNICAL, ho avuto modo di prendere personalmente visione di dati sconcertanti. Lo stesso susseguirsi dei provvedimenti del governo Monti non fa infatti che confermare le tendenze peggiori alla paralisi, all'impoverimento dell'Università, in particolare del Mezzogiorno”.
“Oggi purtroppo, sempre più frequentemente”, continua la responsabile Istruzione IdV “la scelta di immatricolarsi, di fare ricerca, di sperare di lavorare nell’Università pubblica dipende dal fatto di avere una famiglia alle spalle che sostenga le spese: il binomio Tremonti-Gelmini ha determinato un disastro che occorrerebbe invertire al più presto, e nel Mezzogiorno la situazione è particolarmente aggravata anche dal fatto che le famiglie hanno spesso meno risorse e gli atenei sono penalizzati dalla suddivisione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università. Di fatto per uno studente del sud oggi lo Stato investe la metà di quanto spende per uno studente del nord: è inaccettabile”.
“Proprio sul sud, dunque, lanciamo un allarme per battersi per invertire al più presto scelte le cui conseguenze rischiano di tradursi in un danno irreversibile”, conclude Rodano “e al contempo appoggiamo pienamente due proposte lanciate oggi dell’ADI: innanzitutto abolire le tasse per i dottorandi senza borsa, che potrebbe costituire senz’altro una prima norma di civiltà e buon senso; e poi valorizzare i titoli di dottorato per l’accesso alle professioni, che potrebbe offrire a migliaia di ricercatori italiani un’ulteriore opportunità di fruizione dei propri studi”.

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