Scuola. Legge autonomia va ritirata, IdV non va a incontro con Profumo

"Mentre il Parlamento è fermo per la fiducia sul dl liberalizzazioni, il Ministro Profumo oggi ha incontrato in una sorta di comitato ristretto alcuni parlamentari della Commissione Cultura per fare il punto sulla legge C 953 a firma onorevole Aprea riguardante l’autonomia scolastica. Un incontro che evidentemente nasce dal fatto che ormai non sono più derogabili le dimissioni della Presidente Aprea, firmataria della Legge, incompatibile con il ruolo di parlamentare dopo aver ricevuto l’incarico di Assessore Regionale della Lombardia. Questo incontro avviene fuori dagli ordinari canoni istituzionali, e si è svolto con i metodi di una congrega in sacrestia. Noi dell’IDV respingiamo con fermezza questo modo di agire da parte del Governo e del Ministro Profumo, che denota disprezzo per il Parlamento”. E’ quanto afferma l’On. Pierfelice Zazzera capogruppo IDV in Commissione Cultura, dopo aver appreso dell’incontro con il Ministro Profumo avvenuto presso l’ufficio della Presidente di Commissione.“Il sottoscritto pur invitato all’incontro ha declinato, ritenendo che una legge così importante per il futuro della scuola pubblica e della docenza non può essere discussa in riunioni riservate o nei sottoscala, ma al chiaro della luce e all’interno del Parlamento. L’IDV peraltro – prosegue il deputato – ha già manifestato in più occasioni la sua ferma contrarietà alla Legge sull’autonomia scolastica firmata dall’On. Aprea, considerato che questa legge porta diritto verso lo smantellamento della scuola pubblica e verso l’aziendalizzazione della scuola con l’introduzione della chiamata diretta dei docenti da parte dei Presidi. Chiediamo al Ministro Profumo, promotore della sperimentazione in Lombardia proprio sulla chiamata diretta degli insegnanti, di dare un segnale di speranza al mondo della scuola devastato dalle Leggi Gelmini. E in questo momento gli unici segnali possibili – concludeZazzera – sono due: ritirare la legge C. 953 sull’autonomia scolastica e fermare la sperimentazione in Lombardia. Noi dell’IDV proponiamo invece di avviare un’ampia consultazione nel paese e l’apertura di un Tavolo Nazionale per la Scuola Pubblica aperto a Parlamento, sindacati e mondo della scuola per pensare insieme a un nuovo modello di scuola pubblica, che però questa volta parta dal basso e sia coerente con la Carta Costituzionale”.




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