Rutti e botte a Roma, leggi razziste in Lombardia. La Lega Nord inaugura il ‘nuovo corso’


Rutti e botte a Roma, leggi razziste in Lombardia. La Lega Nord inaugura il ‘nuovo corso’
Non gli par vero, ai leghisti: come a quei teppistelli da 4 in condotta, magari pluri-ripetenti, che allo squillare della campanella di ricreazione si catapultano in cortile per dar sfogo, finalmente, agli istinti peggiori. Li avete visti, i parlamentari padanoici nei palazzi romani, a sbraitare e ruttare e menarsi? Ecco, qui da noi non va mica tanto meglio.
Al Pirellone gli uomini del Carroccio inaugurano il nuovo corso sfoderando argomenti da far impallidire persino il raffinato Borghezio.  

  Oggi sono stati resi noti, conditi dai soliti slogan razzistoidi, tre progetti di legge sulla “residenzialità”. Il manipolo di statisti verde-schrek vorrebbe “introdurre criteri che premino coloro che risiedono da più tempo sul territorio della nostra regione per l’accesso ad alcuni servizi alla persona”. L’alibi per giustificare questo ritorno alle origini è “il periodo di forte crisi economica e la necessità di migliorare la gestione delle risorse finanziarie disponibili”.
Complimenti. Prima, con il loro governo Berlu-Bossi, ce la mettono tutta per aggravarla, la crisi. Poi s’inventano improbabili misure per fingere di combatterla. Sapete, ad esempio, come? Arrivando a discriminare, nell’accesso agli asili nido, i bambini privi di certificazione di “vero lumbàrd”. Idem per il diritto alla casa: se non vivi qui da almeno 15 anni, puoi armarti di cartoni e prenotare due metri quadri su qualche marciapiede.
Il goffo tentativo della Lega di ravvivare antichi consensi all’insegna del razzismo e fomentando lo scontro sociale non è solo ridicolo: è folle e pericoloso. Oltre che, manco a dirlo, incostituzionale: introdurre criteri che premino coloro che risiedono da più tempo sul territorio della nostra regione per l’accesso ad alcuni servizi fondamentali discriminerebbe, oltre ai temutissimi extracomunitari, anche centinaia di migliaia di cittadini italiani che vivono da lungo tempo in Lombardia.
Mi aspetto che, oltre all’intera opposizione, pure Formigoni – reduce da fraterni incontri con i leader del Carroccio – si schieri apertamente contro ’ste proposte. Avanti di questo passo, a forza di escludere, i leghisti si ritroveranno isolati nella loro sede di via Bellerio. Definitivamente emarginati dalla politica intesa come servizio ai cittadini piuttosto che come strumento per assicurarsi poltrone. Specialità in cui possono ormai ambire al Guinness world record.

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