L'importanza delle discipline giuridico ed economiche nella scuola pubblica statale



L'importanza delle discipline giuridico ed economiche nella scuola pubblica statale

Documento politico a favore dei docenti classe di concorso: A019 Discipline giuridiche ed economiche.



I lavoratori della scuola, la crisi la vivono ormai da 3 anni, da quando cioè le norme varate dagli ultimi 3 governi sono andati a regime e l’organico della scuola si è ridotto di 150.000 unità che vuol dire ben un 20% in meno. Questo oltre a significare una crisi che perdura per 150.000 famiglie ha significato l’ultimo colpo ad una scuola che ormai si trascina in una deriva che senza andare troppo in la negli anni. Certamente non è solamente responsabilità di questi ultimi tagli ma risale almeno al 97 quando le scuola è stata di fatto trasformata da bene comune a servizio offerto a quelli che non sono stati più chiamati cittadini bensì utenti da soddisfare.
Bisogna purtroppo sottolineare che dal punto di vista dei partiti dei sindacati tutti, ciò è accaduto nel completo silenzio se si eccettuano i Cobas della scuola che in quegli anni hanno avuto il loro massimo senza però arrivare a numeri che permettessero loro di avere un vero e proprio valore di realtà sindacale di massa.
Tornando al momento attuale, con il nuovo governo Monti quali sentimenti attraversano i lavoratori della scuola?
C’è chi si esalta all’idea che con il governo tecnico, la scuola possa tornare indietro di 3 anni e con essa le loro legittime aspettative.
Vogliamo chiedere chiaramente al nuovo governo che:
se non si arriverà ad un accordo,
se verranno da noi a dire che loro hanno sempre puntato su una scuola di qualità,
noi di parole vuote non sappiamo cosa farcene e che se si vuole parlare di scuola bisogna mettere sul piatto 10 miliardi di euro.
Il trattamento che è stato riservato dalla “Riforma Gelmini-Tremonti” all’insegnamento del Diritto (I docenti di materie giuridiche ed economiche (classe A019)) ed in particolare ai docenti degli Istituti Tecnici dell’indirizzo “Costruzioni, ambiente e territorio è stato allucinante e pericoloso!
La cancellazione di fatto di una materia fondamentale per i giovani, per tutti gli studenti.
La perplessità sorge nell’osservare l’eliminazione della materia “Diritto ed economia” nel triennio. La ratio di tale scelta (o il presupposto didattico – educativo) dovrebbe ricondursi al fatto che tale disciplina sarebbe un duplicato (e quindi superflua!) in quanto ricompresa nella materia “Geopedologia, economia ed estimo” (la quale a sua volta, nel nuovo indirizzo, subisce una decurtazione delle ore).
Come si può ben notare la denominazione “Geometri” sparisce, sostituita non si capisce bene da quale tipo di figura professionale in uscita. Le competenze che dovrebbe avere questa nuova figura sono molto generiche. Che tipo di conoscenze giuridiche avranno gli studenti senza l’insegnamento del Diritto negli ultimi tre anni? Si troveranno a non avere competenze di base su argomenti fondamentali per la professione quali: il diritto di proprietà, i diritti reali di godimento e di garanzia, i contratti, le obbligazioni, le successioni, la comunione e il condominio, il diritto amministrativo (regolamenti comunali, normativa regionale, ecc.), la normativa europea (la differenza tra un regolamento e una direttiva)….
Inoltre, è facile pensare che i docenti di Geopedologia, che già si vedono ridotte le ore dalla riforma (perdono 2 ore il terzo anno, 1 ora il quarto anno e 1 ora il quinto anno!!!), potranno solo dare nella migliore delle ipotesi una collocazione molto marginale all’insegnamento degli istituti giuridici.
Si può ridurre il diritto a mera nozione svilendo la professionalità dei docenti che lo hanno assimilato per anni? Chiunque può improvvisarsi docente di qualsiasi materia in forza di un esame sostenuto all’Università? Dove sono andati a finire la professionalità e la specializzazione?
Stesso discorso si potrebbe fare per i nuovi indirizzi professionali: “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”, nei quali l’insegnamento del diritto è stato fortemente penalizzato ritenendolo, anche in questo caso, un “doppione”!


I docenti di materie giuridiche ed economiche di tutta Italia chiedono pertanto:

• Che si inserisca e/o ripristinata la materia Diritto in tutti gli indirizzi scolastici.

• Che venga inserita la materia diritto nei licei.

• Che la materia Costituzione e cittadinanza venga insegnata dai docenti della classe di concorso A019 Discipline giuridiche ed economiche.

• Che si tenga conto delle reciproche competenze, in vista degli accorpamenti per le nuovi classi di concorso, per non creare situazioni di confusione, che penalizzerebbero la didattica e la qualità degli insegnamenti.

• Che non vengano lesi i diritti acquisiti con le abilitazioni, per il cui conseguimento i docenti, soprattutto quelli precari, hanno investito in denaro, sacrifici, tempo, aggiornamento etc. (Così come sottolineato dal C.N.P in merito “Schema di regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento”, del 29/11/2010, Prot. n.8670).

• Che vengano istituti TFA per gli insegnanti non in possesso dell’abilitazione.

• La possibilità, al fine di salvaguardare il posto di lavoro e di mettere al servizio della Scuola Pubblica le competenze e l'esperienza acquisita negli anni di insegnamento (bene prezioso), di poter spostare il punteggio pieno, conseguito con i contratti a tempo determinato, anche per quelle materie di cui si dispone di abilitazione.

• Che sia data la possibilità, attraverso corsi di riconversione, fatti a regola d'arte, di ricollocare tutti i precari inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento, rispettando i singoli piani di studio e tenendo conto del punteggio pieno già maturato (così come indicato dal C.N.P in merito “Schema di regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento”, del 29/11/2010, Prot. n.8670).

Vogliamo ricordare al nuovo Ministro dell'Istruzione che la denominazione “Graduatoria ad Esaurimento” aveva, ed ha tutt'ora, la finalità di una collocazione a tempo indeterminato di tutti gli iscritti.

• Chiediamo che gli esuberi (i perdenti posto su cattedre di ruolo) vengano il più possibile arginati con provvedimenti solo salutari per la Scuola Pubblica Italiana come:

 la riconduzione delle cattedre tassativamente a 18 ore (anche nella suddivisione delle ore interne agli istituti), un numero ragionevole di studenti per classe, l'introduzione di organici funzionali.


Ps: Alcune fonti di questo elaborato sono state individuate sul sito Orizzontescuola.http://www.facebook.com/groups/112249932196808/

Lodi, 29 novembre 2011
Paolo Latella - Responsabile Dipartimento Istruzione - Italia dei Valori Lombardia
paolo.latella@alice.it – cell. 3386389450

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