Non ti fare bocciare, difendi i tuoi diritti! Il pronto soccorso studentesco è qui per aiutarti!



Quest'anno è entrata in vigore la legge che prevede che, superato un certo numero di ore, si boccia, in realtà questo è l'ennesimo pasticcio della Gelmini e è possibile organizzare il tuo ricorso, basta solo sapere come fare.
Le leggi interessate (DPR 122 del 2009 e circolare n 20 del 4 marzo 2011) ci dicono che ogni studente dovrà frequentare almeno due terzi del suo monte ore personalizzato (cioè il numero di ore che ogni studente deve svolgere durante l'anno a seconda dell'istituto, della classe, della sperimentazione).
Il numero delle ore di assenza raggiunto deve essere comunicato allo studente nello scrutinio di metà anno e, con una seconda comunicazione, tra marzo aprile e maggio qualora si stesse per raggiungere il limite stabilito.
La circolare ministeriale che specifica come si calcolano le assenze è stata emanata il 4 marzo 2011, quindi superata più della metà dell'anno scolastico.
Per questo motivo abbiamo la possibilità di agire legalmente. La Rete degli studenti medi organizzerà ricorsi per ogni studente che quest'anno sarà bocciato per un numero di assenze troppo elevato.
La campagna di repressione avviata dalla Gelmini tramite i suoi provvedimenti restrittivi sul limite delle assenze e sul 5 in condotta rappresenta l'ennesima opera propagandistica avviata da questo ministero per nascondere l'inadeguatezza del sistema scolastico in Italia e i danni che i tagli trasversali di questo Governo stanno comportando. Il peso dei suoi slogan e delle sue campagne di propaganda però pesa tutto sulle spalle degli studenti.
Parlare di valutazione vuol dire mettere noi studenti nelle condizioni di capire quali sono le nostre lacune e come migliorare le nostre capacità di apprendimento passo dopo passo. Siamo contrari al fatto che il criterio con cui dobbiamo essere valutati non siano più le nostre capacità ma il numero di ore che passiamo a scuola. Crediamo invece che il tempo scolastico potrebbe essere speso meglio, trovando collegamento con ciò che noi studenti vogliamo apprendere. Stare tante ora a scuola guardando il soffitto non può avere più importanza di tante ore a leggere dei libri, a fare volontariato, associazionismo, sport e tutte quelle cose che fanno parte della vita degli studenti ma che non entrano nella vita scolastica . Siamo convinti che essere bocciati perché non passiamo abbastanza tempo sui banchi voglia dire non aver capito nulla delle condizioni in cui noi studenti spesso siamo costretti a vivere. Troppo spesso capita infatti che nelle nostre città semplicemente per raggiungere l'edifico scolastico siamo costretti a viaggiare ore ed ore, magari su autobus stracolmi di gente, arrivando spesso in ritardo per il suono della prima campanella e avendo poco tempo per studiare il pomeriggio non per colpa nostra.
Allo stesso tempo molti di noi sono costretti a lavorare (spesso in nero) il pomeriggio o la sera per
contribuire alle spese della famiglia e questo vuol dire saltare giorni di scuola o arrivare in ritardo la mattina.
Punire chi non riesce ad andare a scuola vuol dire non capire il disagio che molti di noi vivono, costringendoci a rischiare l'anno anche se abbiamo la sufficienza in tutte le materie, magari perchè una mattina ci si è svegliati tardi.
I  casi di studenti che ad aprile o maggio stanno lasciando la scuola perché, fatti due conti, hanno superato o stanno per superare il monte ore, ci dimostrano come bocciare per le assenze non abbia alcun senso. Gli slogan della Gelmini alla fine hanno sempre lo stesso risultato: creare delle scuole per pochi e aumentare l'abbandono scolastico. Chi lascia l'anno anticipatamente subisce una delusione difficile da superare e molti decidono di non tornare più a scuola. Per questo motivo chiediamo il ritiro immediato di questo provvedimento inutile e dannoso.
Invece di portare avanti queste battaglie alla Brunetta contro l'assenteismo, a nostro parere sarebbe molto più utile, per aumentare la partecipazione degli studenti alla vita scolastica e quindi anche alle ore di lezione, rendere la scuola un posto accogliente e interessante, aperto al territorio, uno spazio di aggregazione e discussione e di crescita personale.
Le mobilitazioni che hanno caratterizzato questo autunno in tutta Italia hanno rappresentato un importantissimo momento di protesta e proposta in cui gli studenti hanno preso parola per difendere i propri diritti. Non accettiamo che tutto questo venga etichettato come assenza o perdita di tempo, e non accettiamo che con questa becera arma si sedi il dissenso, la voglia di interessarsi al proprio futuro e alla vita pubblica, l'esigenza di cambiare le cose, che noi studenti abbiamo portato fuori e dentro le scuole.
II  conteggio delle assenze nei giorni di assemblea, autogestione o coogestioni è una pratica scorretta e ingiusta poiché questi sono giorni di normale attività didattica previsti per legge (DPR 567 del 1996). Per quanto riguarda le occupazioni, se sono state organizzate senza l'interruzione del pubblico servizio, gli studenti non possono essere considerati assenti, proprio perchè l'attività didattica era comunque in corso, anche se con una diversa forma. In qualunque caso la nostra Costituzione (art 17-18 e 21) sancisce il principio di libertà di espressione, manifestazione e riunione, quindi non può essere punito chi esercita questi diritti.
Non conoscere i propri diritti spesso ci fa sentire da soli contro tutti, avendo la consapevolezza già dall'inizio di aver perso contro chi, a differenza nostra, ha sempre il coltello dalla parte del manico. Informandosi e attivandosi però questa battaglia si può vincere! Basta organizzare un ricorso per eventuali bocciature a causa delle assenze, penalizzazioni tramite il voto di condotta (che fa media!) e tutto ciò che riguarda valutazioni errate o poco chiare. E' sufficiente contattare su facebook "Rete degli studenti medi", scrivere una mail a soccorsostudentesco@gmail.com o chiamare il numero telefonico 3358482413 o contattare la sede della Rete degli studenti medi a te più vicina.

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