esposto violazione della privacy e test Invalsi



Al Ministro Gelmini dell'Istruzione, Università e Ricerca V.le Trastevere 76 / A, 00153 Roma Al Dirigente Scolastico dell'Istituto____________________________
provincia_________________________
e p.c.                          al sindacato Unicobas, V. Tuscolana, 9 - 00182 Roma
Luogo e data________ , ___/___/___
Oggetto: esposto violazione della privacy e test Invalsi
I sottoscritt
______________________________________________________  genitori d
alunn _________________________________________________________
frequentant_ l_ class__________ presso l'Istituto in indirizzo,
in occasione delle prove Invalsi agli insegnanti ed alle segreterie delle scuole è stato richiesto di raccogliere una serie di informazioni sugli alunni, e precisamente: nazionalità (italiana o straniera), livello di istruzione e occupazione dei genitori, orario settimanale della classe frequentata, frequenza o meno dell'asilo nido e della scuola dell'infanzia, etc.;
il questionario è stato somministrato a tutte e tutti gli alunni e le alunne delle classi 2° e 5° primaria, 1° secondaria di I grado, 2° secondaria di II grado delle scuole partecipanti all'indagine INVALSI nell'anno scolastico 2010 / 2011 e prevedeva delle domande su dati sensibili che riguardavano l'ambiente familiare;
l'Invalsi , con la composizione del nucleo familiare, vuole indagare le tipologie di famiglia in cui i bambini vivono. Il numero degli eventuali fratelli o sorelle può essere considerato come un indicatore di vincoli economici familiari. Inoltre anche la domanda relativa al possesso di una camera individuale - in presenza di fratelli - può dare indicazioni sullo status economico della famiglia. Tra le risorse disponibili in casa, comunemente indagate nelle ricerche internazionali come indicatore di status economico, si è scelto di focalizzare l'attenzione su quelle direttamente connesse allo studio. Pertanto l'indagine delle risorse educative disponibili a casa viene considerata soprattutto come un indicatore delle condizioni familiari di supporto allo studio;
il questionario-studente, per esempio per la 5° primaria, risulta composto da domande organizzate in un determinato schema ove emerge in particolar modo la necessità di rispondere a: risorse disponibili a casa - numerosità di libri - disponibilità di un aiuto nei compiti per casa; lingua parlata a casa;
tali domande hanno posto in chiara difficoltà l'alunno e hanno permesso di delineare un profilo dello status sociale dell'individuo che comporta una invasione da parte dell'Amministrazione nella sfera della vita privata della persona;
la Convenzione sui diritti dell'infanzia, ratificata in Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 che è dotata di valenza obbligatoria e vincolante, obbligando gli Stati che l'hanno ratificata a uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione e ad attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell'adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori, prevede all'articolo 16 che "Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza, e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti";
la legislazione italiana sulla protezione dei dati personali, in attuazione della direttiva n. 95/46/CE, ha fissato una serie di norme volte a garantire che "il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, nonché della dignità delle persone fisiche" (art. 2 del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196);
il Garante per la Tutela della Privacy ha recentemente pubblicato una guida sulla privacy nella scuola (http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1723730) dove emerge che svolgere attività di ricerca con la raccolta di informazioni personali, spesso anche sensibili, tramite questionari da sottoporre agli alunni, è consentito soltanto se i ragazzi, o i genitori nel caso di minori, sono stati preventivamente informati sulle modalità di trattamento e conservazione dei dati raccolti e sulle misure di sicurezza adottate. Gli intervistati, inoltre, devono sempre avere la facoltà di non aderire all'iniziativa;
i sottoscritti non hanno ricevuto richieste di autorizzazione relativamente alla sottoscrizione dei questionari Invalsi per la parte dedicata all'individuazione di dati sensibili;
I sottoscritti DIFFIDANO
il Dirigente scolastico in qualità di rappresentante legale dell'Istituzione scolastica ed il Ministro dell'Istruzione, nonché i legali rappresentanti dell'Istituto Invalsi, dal conservare ed utilizzare per valutazioni presenti e future i risultati delle prove Invalsi;
chiedono la distruzione immediata di tutti i dati rimasti in possesso dell'Amministrazione scolastica e/o dell'Invalsi e si riservano di adire le vie legali consentite dalle norme a tutela della privacy (D.l.vo n.° 196 del 30.6.2003).
Con osservanza
Documento



Paolo Latella
Segretario Provinciale Unicobas Scuola Lodi
cell. 3386389450

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